Ai tanti studi che attribuiscono al vino rosso, bevuto in quantità moderate, grandi proprietà nella lotta contro diverse patologia, prima fra tutte l’Alzheimer, si aggiunge ora anche quello che dimostra evidenti effetti benefici sulla salute orale. I ricercatori dell‘American Chemical Society hanno pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry uno studio che dimostra che i polifenoli contenuti nel vino rosso riescono a contrastare i batteri che causano placche, carie e parodontite.
I polifenoli sono molecole naturali che hanno proprietà antiossidanti, che prevengono cioè l’ossidazione e proteggono il corpo dai danni causati dai radicali liberi. Inoltre possono intervenire e interagire con i batteri dello stomaco di fatto migliorando lo stato di salute. Visti questi effetti noti, i ricercatori si sono chiesti se i polifenoli del vino, avendo queste proprietà, riuscissero effettivamente a proteggere i denti e le gengive analizzandoli a livello molecolare.
Lo studio non stabilisce però quale possa essere la quantità ideale di vino che si può bere
Studiando le cellule del tessuto gengivale, gli scienziati hanno scoperto che i due polifenoli in isolamento (acido caffeico e acido p-Cumarico) riescono a ridurre la capacità dei batteri di aderire alle cellule. Quando poi entrano in contatto con lo Streptococcus dentisani, considerato un probiotico orale, i polifenoli potenziano il loro effetto riuscendo ancor più a respingere i batteri patogeni. A rendere possibile queste capacità dei polifenoli potrebbero essere addirittura i metaboliti che si formano quando la digestione inizia nella bocca.
I ricercatori confermano la capacità dei polifenoli del vino di contrastare carie, placche e paradontite, però non ci danno le quantità necessarie e va ricordato che quando si parla di alcol le porzioni sono fondamentali: troppo infatti fa male alla salute.