«Credo che abbiamo fatto il passo giusto e al momento giusto»: questo il soddisfatto commento di Sandro Boscaini, presidente della Masi Agricola valutando i primi 75 giorni in Borsa della prima realtà quotata tra le aziende di alta gamma del vino italiano. Il titolo ha mantenuto in quest’arco di tempo i valori del collocamento, fissato a 4,6 euro, dopo aver toccato massimi di oltre 4,80 ma anche minimi sotto i 4,20.
«Sono stati due mesi molto turbolenti a livello internazionale – dichiara Boscaini – e c’è senz’altro chi punta a crescite speculative. Ma noi abbiamo trovato ben 32 grandi investitori stranieri che hanno capito come il valore del nostro business stia nella capacità di adeguarsi ai tempi del vino e di difenderne la naturalità. Noi stiamo indicando la strada del futuro per il vino italiano, che non può certo rimanere come adesso. C’è troppo frazionamento produttivo e manca la necessaria sinergia commerciale tra gli operatori per affrontare mercati che sono sempre più ampi e globali. Dalle telefonate che ricevo e dalle domande che mi hanno posto molti miei colleghi, credo che il futuro vedrà il settore sempre più aprirsi al mercato finanziario».