Sono oltre 100 i produttori italiani che parteciperanno “A tasting of wines from italy”, il roadshow del vino italiano in Canada riservato unicamente al trade ed organizzato dall’ICE Canada. Arrivato alla 23esima edizione, farà tappa a Vancouver, Calgary, Toronto per concludersi come ogni anno a Montréal. In collaborazione con Vinitaly, sono previsti anche corsi di formazione nelle aree dove il vino è meno conosciuto con tappe a Ottawa, Halifax, St.Johns.
Per i produttori italiani sarà l’occasione di contattare oltre 3.500 operatori sparsi nelle quattro principali tappe dell’evento e promuovere ulteriormente il nostro vino migliorandone il posizionamento: l’Italia è già oggi il primo esportatore di vino in Canada con 80 milioni di litri nel 2017, il +9% rispetto al 2016. In termini di vendite, il vino italiano ha superato il miliardo di dollari canadesi: circa 1/7 del fatturato totale del vino nella grande nazione nordamericana. Il valore delle importazioni negli ultimi 10 anni è aumentato in modo esponenziale con una crescita del +71%.
Meno quantità, ma più qualità in un Paese una bottiglia su sette di vino è Made in Italy
«Siamo il punto di riferimento in Canada per il vino italiano – spiega Matteo Picariello, direttore ICE Canada – e siamo contenti che la qualità del nostro lavoro si rifletta sulla nostra posizione nel mercato locale. Anche grazie ai solidi rapporti di collaborazione con i vari monopoli provinciali, con i quali organizziamo regolarmente iniziative di promozione del prodotto italiano a livello di grande distribuzione».
I dati più recenti sono contraddittori sulla corsa dei nostri vini: nei primi 8 mesi del 2018 sono stati esportati 51 milioni di litri di vino contro i 53 del 2017, un -3,4% in quantità, a cui fa riscontro in valore una crescita del +6,5%. «È un dato – continua Picariello – che monitoreremo con attenzione mentre spostiamo parzialmente il focus da iniziative volte principalmente a favorire l’ingresso di nuovi prodotti/produttori ad azioni anche di supporto ai consumi e campagne social e pubblicitarie».