Il Consiglio di Stato respinge il ricorso delle organizzazioni agricole che non vogliono si voti
Si potrà fare il referendum consultivo popolare per la messa al bando dei pesticidi nel cuore delle colline trevigiane diventate Patrimonio dell’Unesco: la Prima sezione del Consiglio di Stato ha infatti espresso parere di inammissibilità sul ricorso straordinario che il mondo dell’agricoltura ha proposto al Presidente della Repubblica.
Sono tre anni che il Comitato di Conegliano, promotore della proposta referendaria, attende che si proceda alla consultazione popolare. Ma si è trovato contro praticamente tutte le organizzazioni degli agricoltori, da Confagricoltura a Coldiretti, dalla Confederazione Italiana Agricoltori al Consorzio di Tutela della Doc Prosecco e al Consorzio Tutela del Vino Conegliano-Valdobbiadene Prosecco.
Le organizzazioni agricole chiedevano di annullare la decisione del Comune di Conegliano che il 4 ottobre 2019 aveva indetto il referendum sostenuto da oltre 2.500 firme raccolte nel 2018. Il quesito propone di “promuovere nel territorio comunale l’uso di prodotti fitosanitari ammessi nelle pratiche dell’agricoltura biologica e/o dinamica” e di “vietare l’utilizzo di sostanze tossiche, di prodotti sintetici e di diserbanti chimici dannosi per la salute e l’ambiente e comunque di fitofarmaci chimici di sintesi all’interno dei confini comunali”.
«Come mai – si chiede retoricamente Andrea Zanoni, consigliere regionale del Pd – gli stessi soggetti che predicano la tutela dell’ambiente con grandi campagne promozionali sulla stampa e in tv con testimonial internazionali, ostacolano un referendum del genere con raffiche di ricorsi? Gran parte del Trevigiano è diventata un’enorme monocoltura di Prosecco e la vendita e l’impiego di pesticidi continuano ad aumentare. Si vada prima possibile al voto».
Ma la strada del referendum è ancora molto accidentata: già indetto tre anni fa, non si è potuto svolgere per l’intasamento elettorale di questi ultimi anni ed ora anche per le dimissioni del sindaco che hanno portato al commissariamento del Comune, che andrà al voto il prossimo autunno.