Alcuni gioielli della storica collezione della Enoteca Pinchiorri di Firenze all’asta a Ginevra .
Il vino più costoso venduto nel 2020 arrivava dalla storica cantina dell’Enoteca Pinchiorri di Firenze: un set di sei bottiglie di grande formato in mathusalems (6L) 1985 del Domaine de la Romanée-Conti è stato battuto all’asta “Kingdoms” by Baghera/wines, a Ginevra, ed assegnato per la cifra di 900.000 franchi svizzeri, circa 835.000 euro.
Tutti i primi quattordici lotti in asta erano appartenenti alla pregiata collezione dell’Enoteca Pinchiorri ed hanno totalizzato una vendita per un totale 1,8 milioni di franchi. Tra gli altri, un set di 6 bottiglie jéroboam di grande formato (3L) del Domaine de la Romanée-Conti, ha trovato un acquirente per 408.000 franchi.
Parte dei provenienti dalla vendita dei lotti fiorentini saranno devoluti dai titolari dell’Enoteca Pinchiorri a due associazioni, una italiana e l’altra a Les Climats du vignoble de Bourgogne. Quasi commosso il commento di Giorgio Pinchiorri: «Ventiquattro grandi bottiglie, tra le più preziose e ricercate al mondo, sono volate verso una nuova destinazione, un nuovo “custode” che spero avrà, come ho potuto avere io, la cura e l’amore di preservare questo patrimonio enologico unico al mondo».
L’Enoteca Pinchiorri, incastonata nell’elegante Palazzo Jacometti-Ciofi, a Firenze, da più di 40 anni raccoglie il tesoro di Giorgio Pinchiorri, patron dell’omonimo ristorante Tre Stelle Michelin. Entrato nel mondo della gastronomia e dei vini nel 1958 alla guida dell’Enoteca Nazionale, nel 1979 la trasforma in Enoteca Pinchiorri e assieme alla sua compagna originaria della Francia, Annie Féolde, arricchisce la cantina di vini stranieri, la maggior parte dei quali provenienti della Borgogna. Nasce così la reputazione mondiale di una cantina che, ampliandosi giorno dopo giorno, può essere annoverata oggi tra le più rare e complete collezioni al mondo. «Entrare nella cantina dell’Enoteca Pinchiorri è decisamente un momento magico nella vita di ogni appassionato di vini» hanno dichiarato Michael Ganne e Julie Carpentier, fondatori di Baghera/wines e battitori dell’asta ginevrina.