Ai cinesi il vino piace sempre di più: il consumo sia di rossi. sia di ‘bollicine’ cresce al ritmo del 6% annuo e ad apprezzare un buon bicchiere sono ormai 548 milioni di consumatori. Tra questi il 40% acquista abitualmente il vino on line e per andare incontro a questo immenso mercato il Vinitaly, per la prima volta in assoluto, vedrà la presenza di 15 tra i più grossi rappresentanti dell’e-commerce cinese.
Al momento l’Italia è soltanto al quinto posto tra i Paesi esportatori, con una quota di export sostanzialmente ferma, a fronte di un calo continuo della vendita dei vini francesi. Proprio per studiare come riuscire a sfruttare le potenzialità dell’export italiano, nel corso della Fiera veronese verranno organizzati seminari dedicati ad alcuni casi di best practice di aziende italiane in Cina. Esempi che potrebbero fare da apripista per le 384.000 imprese vitivinicole del nostro Paese, forti di un fatturato di oltre 10 miliardi di euro, di cui 4,7 derivano proprio dall’export. All’impennata dei consumi enologici cinesi, cui si aggregano quelli di Usa, Russia e Australia (la tendenza all’aumento è prevista anche per i prossimi cinque anni), fa da contrappunto il decremento continuo di Francia e Italia, un primo rallentamento di Germania e Gran Bretagna e il crollo verticale della Spagna.
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