L’Italia sorpassa la Francia e conquista nel 2013 il primato mondiale nella produzione di vino: l’ultima stima infatti tocca i 44 milioni di ettolitri nazionali contro i 43,5 milioni d’oltralpe. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti che evidenzia gli effetti di un fine estate pazzo che ha determinato una rivisitazione in aumento della produzione nazionale dell’8%, mentre per quella francese la crescita è stata ridimensionata al 3,9%, a causa del maltempo e delle forti grandinate nella zona del Bordeaux, la regione del vino più importante del mondo. Qui si prevede un calo del 20% con una produzione prevista sui 5,2 milioni di ettolitri, ovvero l’annata più scarsa, in termini quantitativi, dal 1991.
Prospettive positive invece in Italia anche sul piano della qualità che – precisa la Coldiretti – è giudicata più che buona nelle diverse regioni. Il colpo di scena provocato dal clima sancisce la leadership nazionale nella produzione di vino a livello internazionale dove dopo la Francia si classifica al terzo posto la Spagna seguita dagli Stati Uniti e dalla Cina, che è in forte crescita anche nei consumi.
Sorpasso d’estate: maturazione lenta, qualità elevata
Il risultato produttivo dovrà naturalmente essere confermato nelle prossime settimane considerato che la vendemmia è in ritardo e dovrebbe iniziare a pieno regime attorno a metà settembre. In Italia è stato raccolto appena il 10 per cento delle uve in un percorso che è iniziato con le uve pinot e chardonnay destinate alla produzioni di spumanti e che – sottolinea la Coldiretti – proseguirà ad ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si concluderà quest’anno addirittura a novembre con le uve di Aglianico, Cabernet e Nerello.
Un ritardo di quasi due settimane rispetto allo scorso anno che in realtà significa un ritorno alla normalità per effetto dell’andamento climatico con temperature estive, non eccessivamente bollenti e con escursioni termiche, che stanno favorendo una più lenta ma ottimale maturazione delle uve, e una qualità molto elevata. Le uve già raccolte, nonché il monitoraggio effettuato sulle uve in maturazione, evidenzia una gradazione zuccherina inferiore allo scorso anno di circa un grado, ma una maggiore acidità e colore con un maggiore accumulo di sostanze aromatiche e polifenoliche. Decisive in ogni caso saranno le ultime settimane prima della raccolta che in quest’anno entrerà a pieno regime solo negli ultimi giorni di settembre e nella prima decade di ottobre.
Sorpasso d’estate: aumenta il valore dell’export
La vendemmia in Italia si festeggia quest’anno con un brindisi all’ aumento del 10 per cento nel valore nelle esportazioni dl vino Made in Italy che vola verso il record storico di 5 miliardi delle spedizioni all’estero, se l’attuale trend di crescita sarà mantenuto alla fine dell’anno, una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi al primo quadrimestre del 2013. Il risultato è che oltre la metà del fatturato che sarà realizzato dal vino della vendemmia 2013 sarà ottenuto dalle vendite realizzate sul mercato estero. La Germania si conferma il primo mercato per le bottiglie tricolori, con una crescita del 13 per cento, ma l’export va a gonfie vele anche in Francia (+12 per cento) e Gran Bretagna (+8 per cento). Un vero e proprio boom si registra però in Russia, dove gli acquisti di vino italiano sono cresciuti del 32 per cento. Positivo anche il dato sui mercati asiatici, con una crescita complessiva del 3 per cento, con un aumento del 5 per cento in Cina. Negli Stati Uniti – conclude la Coldiretti – sono particolarmente apprezzati il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Pinot Grigio, il Barolo e il Prosecco che piace però molto anche in Germania insieme all’Amarone della Valpolicella ed al Collio mentre in Russia sono apprezzati Chianti, Barolo, Asti e Moscato d’Asti ed in Inghilterra Prosecco, Chianti, Barolo.