Si chiama “I vini degli Dei” la vetrina sul web per promuovere all’estero la millenaria tradizione vinicola della Grecia. È l’iniziativa di una giovane imprenditrice di Atene, Maria Papazoglou, che ha realizzato, con l’aiuto di Dimitri Avgouladakis, un sito per mettere in mostra non solo il prodotto, ma anche e soprattutto la ‘cultura’ del vino e più in generale il potenziale che questa ha per la difesa e il rilancio del territorio ellenico.
«Al momento – spiega Maria Papazoglou – nel sito ci sono 30 aziende vinicole. Molte di loro vengono già visitate direttamente via web per verificare la qualità del ciclo di produzione. In questo modo sono state individuate diverse eccellenze da promuovere all’estero. La produzione vitivinicola nazionale registra una riduzione del -13% negli ultimi 15 anni, in realtà tutto a favore del livello qualitativo. Infatti in questi anni sono incrementati i piccoli produttori che promuovono vitigni locali, ricchi di profumi e gusto. Nel 2015 in Grecia sono stati prodotti comunque 2.650.000 litri di vino».
Ampio spazio è concesso anche all’ouzo, indicato per accompagnare i piatti di pesce
Il vino greco vanta attualmente oltre trecento varietà. Sono presenti nel Paese circa un migliaio di produttori forti di un ciclo produttivo che ha seimila anni di storia.
Ma non è solo il vino ad avere questa nuova vetrina: chiunque abbia visitato la Grecia conosce anche l’ouzo, la bevanda a base di anice che accompagna soprattutto i piatti a base di pesce. «Il motivo per cui lo amiamo così tanto – si spiega nel sito – non è un mistero irrisolto. Ci piace perché i piatti più umili come calamari, polpi, ma anche quelli più costosi, come gamberetti, gamberi o aragoste, ‘amano’ l’ouzo: è la bevanda che riesce a pulire meglio la bocca e creare una combinazione unica con i frutti di mare. Anche i vini più famosi ne sono ‘gelosi’».