La Giunta regionale del Veneto ha approvato una integrazione della dotazione finanziaria del bando aperto nel dicembre scorso che, utilizzando i fondi dell’Unione Europea dell’OCM vitivinicolo, sostiene gli investimenti nel settore enologico sia per le cantine delle aziende agricole, sia per quelle dell’agroindustria.
«Le nostre imprese vitivinicole – dice l’Assessore regionale all’agricoltura, Giuseppe Pan – sono una priorità e continua quindi l’impegno della Giunta regionale per mettere a disposizione del sistema aiuti finanziari per lo sviluppo degli investimenti in un settore che è un fiore all’occhiello dell’economia agricola veneta». La disponibilità finanziaria iniziale prevista dal bando, pari a circa 5,3 milioni di euro avrebbe consentito di finanziare soltanto una parte delle domande presentate in quanto risultano richiesti contributi per quasi 9,5 milioni di euro. Spostare su questa linea di intervento oltre 3,7 milioni recuperati da disponibilità non utilizzate nella ristrutturazione e riconversione viticola, sarà possibile dare una risposta a tutte le domande presentate.
Il Veneto e tra le Regioni che meglio utilizzano le disponibilità finanziarie Ue
Infatti, l’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura concluderà entro l’1/04/2018 l’istruttoria delle domande di saldo per gli investimenti 2017. A seguito dell’esito istruttorio potranno verificarsi delle ulteriori economie di spesa che saranno utilizzate per finanziare per la parte ancora scoperta.
«Questo ci consentirà di aumentare il numero di imprese finanziate – conclude l’assessore Pan – e sostenere il processo di innovazione tecnologica all’interno della settore della trasformazione, fondamentale per garantire quella qualità che, una volta garantita nel vigneto, va comunque affinata in cantina. Quello che conta in questo tipo di manovre finanziarie è fare in modo di utilizzare tutto quello che la UE ci mette a disposizione. E in questo senso il Veneto si dimostra ancora una volta la Regione che sa spendere al meglio le risorse europee per lo sviluppo rurale».