L’azienda trevigiana, tra le prime del vitivinicolo veneto, ‘mette nel conto’ ambiente e sociale
L’azienda agricola Cecchetto Giorgio di Tezze di Piave (Treviso) presenta il suo bilancio di sostenibilità, relativo all’anno 2021, redatto utilizzando gli standard internazionali di riferimento del Global Reporting Initiative (GRI).
In maniera assolutamente trasparente, emergono non soltanto le performance economiche, ma anche quelle ambientali e sociali, unitamente agli obiettivi e ai progetti futuri. Nata nel 1985, Cecchetto impiega oggi 32 collaboratori e conta 224 ettari coltivati a vite. La produzione si attesta sui 65.850 ettolitri di vino per un fatturato totale di 10,9 milioni di euro. Il mercato di maggior interesse è l’Italia mentre le esportazioni si espendono in Europa, negli Stati Uniti d’America e in Australia.
«Oggi le aziende vitivinicole – sostiene Giorgio Cecchetto – oltre a produrre vini di grande qualità riconosciuti e premiati a livello internazionale devono essere consapevoli del proprio impatto ambientale. Questo significa da un lato adottare buone pratiche in vigneto e in cantina, dall’altro tutelare e preservare il territorio in cui si svolge la propria attività, coinvolgendo ed educando alla responsabilità le comunità locali su tematiche legate alla crisi climatica».
Per promuovere il benessere ambientale e sociale, Cecchetto negli anni ha implementato diverse attività: l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, la riduzione del consumo idrico in campagna e in cantina, l’impiego di materiale riciclato o certificato FSC per il packaging, l’acquisto di attrezzature poco impattanti sull’ecosistema e la messa in opera di iniziative di riforestazione sul territorio.
«Nonostante noi, come PMI, per il momento non abbiamo l’obbligo di fare reporting – continua Giorgio Cecchetto – nel voler promuovere un modello d’impresa ma soprattutto di filiera vitivinicola sostenibile abbiamo deciso di redigere il nostro primo Bilancio di Sostenibilità a testimonianza di una responsabilità concreta e trasparente verso l’ambiente ma soprattutto verso i nostri stakeholder, poiché tutti abbiamo l’obbligo di preservare il nostro pianeta per le future generazioni».
All’attenzione ambientale si aggiunge l’impegno sociale: quest’anno, la vendemmia è stata organizzata assieme a AIPD – Associazione Italiana Persone Down e i ragazzi, diventati vignaioli per un giorno, hanno lasciato la loro impronta su 1000 bottiglie con etichette da loro personalizzate.