Il convegno sul mercato del vino promosso da Alleanza Cooperative Agroalimentari è stato l’occasione per disegnare la geografia del vino italiano e lo stato attuale dei controlli sulla qualità del prodotto commercializzato in Italia e sul web.
Ne è emerso che la maggioranza assoluta della produzione nazionale è concentrata in quattro regioni del nord con il Veneto in testa al 23%, e ben distanziate la Toscana, al 13%, l’Emilia Romagna e il Piemonte, all’11% ciascuna. Le tre le province dove si concentra la produzione del vino, anche per motivi di logistica e patrimonio tecnologico in campo enologico, sono Verona (10%), Treviso (8%) e Cuneo (6%). Nella sua relazione, Stefano Vaccari, Capo dipartimento dell’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e della repressione frodi nei prodotti agroalimentari, ha sottolineato che: «La produzione italiana, con 17.820 controlli Icqrf nel 2018, è la più controllata al mondo». Il nostro è l’unico Paese al mondo ad avere il registro telematico del vino, e questa dematerializzazione dei dati di stoccaggio e movimentazione consente monitoraggio e controlli sul 95% del vino Made in Italy.
Per il futuro la vera sfida è la sostenibilità ambientale e sociale di un prodotto votato all’export
Ma l’Italia è anche il Paese che fa più controlli oltre confine e sul web: alla luce di 801 interventi nel triennio 2015-2018 sul Prosecco, 281 sui wine kit, 174 sull’Amarone/Valpolicella, 68 sull’Asti, 20 sul Nero d’Avola, 12 sul Barolo, 9 sul Chianti, oltre a quelli su altre denominazioni «abbiamo constatato – aggiunge Stefano Vaccari – che su Amazon, e-Bay e nelle piattaforme di e-commerce si vende vero vino italiano».
«Negli ultimi dieci anni – ha concluso la Coordinatrice Vino di Alleanza Cooperative Agroalimentari, Ruenza Santandrea – il mondo del vino, con i suoi 13 miliardi di giro d’affari e un export record di 6,2 miliardi, ha fatto molti passi avanti, ma ora deve dimostrarsi responsabile per gestire il futuro legandosi sempre più alla naturalità e alla sostenibilità economica, sociale e ambientale delle produzioni vitivinicole».