Mentre a Conegliano e Valdobbiadene nasce la “Rive”, si incrementa la diffusione dei Bottega Bar
Nei primissimi giorni di settembre verranno inaugurati altri tre “Bottega Prosecco Bar”, le “osterie” venete di un tempo, rivisitate e modernizzate, dove poter bere un buon bicchiere di vino e mangiare un piatto caldo o uno stuzzichino al bancone o al tavolo. Tre nuovi spazi all’aeroporto di Bologna e nelle aerostazioni di Dubai e Kuala Lumpur che portano il totale dei Prosecco Bar a 18 sparsi nel mondo.
Un concept di comarketing che Sandro Bottega, a capo dell’azienda vinicola che porta il suo nome, ha iniziato a portare avanti cinque anni orsono inaugurando il primo spazio sul ponte della nave da crociera scandinava Cinderella, proseguendo poi a Birmingham, alle Seychelles, a Tokio, in due aeroporti bulgari, a Guernsey, l’arcipelago britannico sulla Manica conosciuto come luogo di villeggiatura di alto livello e paradiso fiscale, e in altre locations.
«Entro il 2021 – dice Sandro Bottega – cercheremo di toccare quota 30. Quello che è certo è che daremo vita ad altri Prosecco Bar addirittura nel Mato Grosso, a Manaus e a Pedro Juan Caballero, cittadina paraguaiana abitata da varie etnie indigene, divisa soltanto da un viale dal Mato Grosso. E non saranno i soli locali diciamo esotici. In Cina sarà la volta di Salto del Guaira e Ciudad del Este oltre a Shangai».
La superiore qualità delle Rive
Le colline vitate a Conegliano e Valdobbiadene da questo mese includono tra le Unità Geografiche Aggiuntive le cosiddette Rive, che nel 2009 erano istituite come Menzione, e potranno essere inserite in etichetta dai produttori di queste zone dalla vendemmia 2019. Alle Rive si è voluto riconoscere una qualità superiore delle uve, uve provenienti da piccoli appezzamenti vitati posti in forte pendenza per i veneti appunto “Rive”.
Per essere commercializzata la produzione denominata “Rive” deve rispettare un disciplinare che prevede una resa massima di 13 tonnellate per ettaro, le uve devono essere raccolte esclusivamente a mano e l’indicazione dell’annata di produzione delle uve deve sempre comparire in etichetta sono, in tutto, 43, di cui 12 prendono il nome del comune in cui sono coltivate mentre 31 dalla frazione.