Il Rapporto Ismea-Svimez relativo al periodo tra il 2015 e il 2016 registra a sorpresa che il Pil del Sud è cresciuto del +0,8%, contro il +0,5% del Centro-Nord: a determinare il ‘sorpasso’ è stata l’agricoltura con l’aumento delle produzioni dop e doc, e con molti giovani tornati alla terra e protagonisti di una nuova imprenditoria. Nel Mezzogiorno crescono valore aggiunto, esportazioni, investimenti e anche l’occupazione, quella giovanile in primo luogo. Il Sud fa meglio del Centro Nord proprio nel settore primario con una crescita (+7,3%%) ben più alta di quella dell’agricoltura del Centro-Nord (+1,6%). In questa classifica le Regioni migliori sono risultate essere la Calabria e la Campania.
Crescono l’export, l’occupazione e l’imprenditoria giovanile
È soprattutto l’export ad aiutare la ripresa con la Gran Bretagna che si attesta come il primo paese importatore dei prodotti agricoli Made in Sud. Nel 2015 le esportazioni italiane sono state pari a 36,8 miliardi (+7,3%). Nel 2015 sono cresciuti del 15,5% i prodotti agricoli meridionali (Centro Nord +9,6%) e del 7,6% quelli alimentari del Sud (Centro Nord +6,3%). E i dati del 2016 dell’export agroalimentare rappresentano un nuovo record: 38,4 miliardi (+3,9%).
Il Mezzogiorno nel 2015 ha iniziato a dare segni di ripresa nell’occupazione proprio partendo dall’agricoltura con una crescita di circa 500 mila unità tra il 2014 e il 2015, pari ad un +3,8%: l’aumento ha riguardato sia i lavoratori dipendenti sia gli autonomi, e i posti di lavoro continuano a crescere anche nel 2016 (+5,8% nel primo trimestre, +6,5% nel secondo). Anche il peso dell’imprenditorialità giovanile è in forte crescita con Basilicata, Calabria e Molise protagoniste. Ma, sottolinea ancora il rapporto Ismea-Svimez l’inerzia degli squilibri del passato rende comunque questo andamento insufficiente ad assicurare un adeguato ricambio generazionale.