La moda modesta è in forte crescita (anche) in Italia e si è trasformata, da frammentata e artigianale, in una vera industria che organizza eventi e sfilate, con i suoi siti e riviste che raccontano le ultime tendenze e le collezioni più belle e con un organo mondiale che la rappresenta: “Islamic Fashion and Design Council (IFDC)”. Non poteva essere altrimenti, visto che il nostro Paese è il quarto nell’Unione Europa per abitanti musulmani: circa 2,8 milioni di persone, pari al 4,8% del totale. Questo ha portato alla nascita di marchi italiani e a un interessamento nel settore sia da parte di aziende straniere, sia di organizzazioni di moda italiana. A Milano la moda modesta è arrivata ufficialmente il 24 settembre scorso, durante la Settimana della moda, quando è stata organizzata la Milan Fashion Week Modest Soirée. In quell’occasione quattro aziende hanno presentato le loro collezioni per la primavera-estate 2019: Bow Boutique dall’Arabia Saudita e Chantique dal Brunei e due italiane, Luya Moda per il ready-to-wear e Isabella Caposano con l’alta moda del suo atelier.
Nata a Parma e trasferita in Gran Bretagna, Francesca Cocconi è la ‘pioniera’ della moda modesta italiana
È in Regno Unito, a Manchester, che ha sede anche Luya Moda, una delle due aziende italiane che hanno sfilato a Milano. È stata fondata nel 2018 da Francesca Cocconi, originaria di Parma: «Io sono musulmana e ho sempre avuto difficoltà nel trovare questo tipo di abbigliamento. E comunque penso che una donna “ben” vestita si senta più a suo agio nell’esprimersi liberamente senza avere paura di dovere apparire o attrarre inutili attenzioni. Il nostro motto è “reflect your soul in your image”, rifletti la tua anima nella tua immagine, senza per forza seguire una moda in particolare o senza sentirsi in obbligo di provocare o ricevere attenzioni. Sii te stessa».