Non si arresta la crescita in Italia della moda ‘curvy’, un mercato che ha superato il miliardo di euro l’anno. In Italia oggi, secondo i dati GfK Eurisko, una donna su cinque supera la taglia 48, più del 38% fa fatica a entrare nella taglia 44 e oltre il 35% veste taglie sopra la 46. Quindi un potenziale bacino di circa 8 milioni di clienti, di cui oltre 1,3 milioni con una elevata capacità di spesa e una forte attenzione ai nuovi trend.
In Italia il mercato è coperto solo un paio di grandi player, mentre la parte del leone la fanno le piccole e medie imprese. «È un segmento di mercato estremamente difficile – spiega Hans Hoegstedt, amministratore delegato di Miroglio Fashion – È complesso e richiede grandi investimenti e competenza. Noi chiamiamo questo rispetto per tutte le forme femminili ‘shape diversity’: è la nostra bandiera, il nostro manifesto e ci rappresenta al meglio. Finalmente in questo contesto sta fortemente crescendo la sensibilità e l’apertura al mondo curvy e lo dimostrano i sempre più concreti ed evidenti segnali di evoluzione provenienti dalle sfilate moda e dalle campagne comunicazione di importanti stilisti».
Giovani e giovanissimi sono i primi acquirenti dei capi oversize (per necessità, non per moda)
A quanto pare stanno anche cambiando i gusti degli uomini italiani: secondo una ricerca condotta di recente da GfK Italia per Fiorella Rubino su un campione di 1.000 donne e 200 uomini, la donna ideale indosserebbe una 44, seguita dalla taglia 46, mentre sono solo al terzo posto troviamo la 40-42.
Un dato significativo, inoltre, è la percentuale dell’aumento degli acquisti di capi oversize negli ultimi 4 anni da parte di adolescenti, passati dal 19% al 34%. Le aziende del fast fashion sono state le prime ad approfittare di questa tendenza mettendo a punto intere collezioni dedicate all’abbigliamento curvy. Negli USA, addirittura, le vendite di abbigliamento femminile plus-size fra il 2013 e il 2016 sono aumentate del 17%, da 17,4 milioni di dollari a 20,4 milioni di dollari.