I canoni di locazione scendono per il lockdown, lo smartworking e il blocco del shopping tourism
Il nuovo Report “Fashion high street 2021”, realizzato da World Capital con Federazione moda Italia-Confcommercio, mette in piena luce come il mercato del retail moda in Italia abbia subito una forte limitazione sia da parte della pandemia, sia dalla crescita dell’ecommerce, ulteriormente rafforzata dalle nuove abitudini di acquisto generate dal Covid-19.
Stando alle rilevazioni del primo trimestre 2021 sul mercato immobiliare del retail, per quanto riguarda i canoni di locazione rilevati dal Dipartimento di ricerca di World Capital, al Nord si registra una variazione percentuale media del -6% rispetto al periodo pre-pandemico mentre nel Sud d’Italia le perdite sono maggiori, fino al -16% di Catania e al -15% di Napoli.
Secondo la Federazione moda Italia-Confcommercio, a causa dell’assenza dello shopping tourism e l’elevato utilizzo nel pubblico e nel privato dello smart working, è preventivabile una perdita complessiva di 20 miliardi di euro di consumi nel solo dettaglio moda nel 2020, su quasi 60 miliardi di euro complessivi. Il rischio è quello della chiusura definitiva di 20mila negozi di moda in Italia su 115mila punti vendita e, quindi di una ricaduta sull’occupazione per oltre 50mila tra i 310 mila addetti.
Andrea Faini
Ceo
World Capital
Tra i diversi settori del mercato immobiliare, l’asset retail è quello che ha subito in maniera più forte gli effetti della pandemia, a causa del lockdown, delle restrizioni, del calo del turismo e della propulsione dell’e-commerce. Tuttavia, crediamo che il progresso sul fronte vaccinale e la ripartenza del turismo nei prossimi mesi potrebbe portare a una graduale ripresa del settore.
Nonostante la pandemia abbia modificato le abitudini di acquisto delle persone, il negozio fisico resta fondamentale, sia come vetrina del brand, ma soprattutto come luogo di esperienza per il consumatore.