Il gruppo LVMH ha acquisito la società londinese Belmond, 46 hotel sparsi in 24 paesi al mondo: in Italia il “Cipriani” di Venezia, il “Caruso” di Ravello, lo “Splendido” di Portofino e il “Timeo” di Taormina. Belmond inoltre ha nel suo portafoglio anche navi da crociera fluviali, ristoranti esclusivi e servizi ferroviari storici come il Simplon-Orient-Express di Venezia e il Belmond Royal Scotsman.
Primo polo mondiale del lusso LVMH, possiede 70 marchi tra i quali, nell’abbigliamento Louis Vuitton, Christian Dior, Fendi, Kenzo, Berluti Loro Piana; nell’orologeria e gioielleria Tag Hueur, Hublot e Bulgari; nel settore vitivinicolo Hennessy, Glenmorangie, oltre a una leadership impressionante negli champagne con Moet & Chandon, Krug, Veuve Clicquot, Dom Perignon, Mercier, Ruinart. L’accordo con Belmond inserisce di forza LVMH tra i nuovi protagonisti del “lusso esperienziale”, un segmento di mercato in rapida ascesa in particolare nel segmento viaggi e ospitalità.
Una scelta strategica legata alla maggiore possibilità di spesa del pubblico più giovane
«Il nostro accordo con Belmond è del tutto coerente con la presenza di LVMH nel settore nel lusso» ha dichiarato Bernard Arnault, Presidente e Ceo di LVMH. Certamente la strategia impostata è indirizzata ad utilizzare questo nuovo potente portafoglio di nuovi “prodotti” anche per sostenere le vendite di quelli più tradizionali dall’abbigliamento agli champagne. Al tempo stesso tutti gli analisti concordano sul fatto che il mercato dei beni di lusso tradizionali sta entrando in un nuovo periodo di incertezza, mentre la crescita di categorie come appunto viaggi, ospitalità, cibo e vino costosi attira un pubblico di millennials con una sempre maggiore disponibilità di spesa.