L’allarme intolleranza colpisce anche il paludato mondo della moda ed ecco che una prestigiosa esposizione al museo Angewandte Kunst di Francoforte dedicata alla moda islamica suscita polemiche in tutta la Germania. “Contemporary Muslim Fashions” mette in mostra articoli di moda modesta dall’alta sartoria all’abbigliamento casual e sportivo: una rassegna assolutamente di grande interesse tanto che è già annunciato che, chiusi i battenti il 15 settembre a Francoforte, la mostra sarà trasferita a New York.
Mentre si sviluppava un dibattito tra coloro che sono contrari e quanto sono favorevoli alla moda modesta, alcune fazioni politiche non hanno perso l’occasione per diffondere i loro messaggi di odio e violenza, tanto da costringere la direzione del museo, per la prima volta nella sua storia, a disporre dei rigidi controlli di sicurezza. Il dibattito vedeva schierati da un lato gli intolleranti che denunciavano la mostra come ‘propaganda’ per le oppressive ideologie islamiche, citando il velo come strumento di oppressione contro le donne; dall’altro chi invece è schierato per il diritto delle donne di decidere autonomamente se indossare o meno un simbolo delle loro religione.
Il fenomeno della moda modesta già oggi coinvolge le maggiori maison ed è in costante espansione
A Francoforte, la mostra espone 80 capi di moda modesta e solo la metà di questi include dei copricapi o veli.
Da un lato Susanne Schroeter, del Research Center Global Islam di Francoforte, sostiene che: «nelle comunità musulmane le donne che vogliono togliersi il velo o non vogliono proprio metterlo, sono perseguitate. Questo deve esser tenuto in considerazione quando si presentano abiti islamici come capi di moda». Replica il direttore del museo, Matthias Wagner K., che lo scopo dell’esposizione sia di porre fine agli stereotipi: «Le giovani donne musulmane e non, si prendano il diritto di decidere per conto loro se indossare abiti di moda, fatti a mano. E se portare il velo o no».