Versace e Armani scelgono di far slittare all’autunno gli appuntamenti negli Stati Uniti e Dubai
Anche il mondo italiano della moda è travolto dall’epidemia di Covid-19 e sul fronte degli eventi, presentazioni e sfilate cominciano a fioccare disdette e rinvii. Versace ha deciso di rimandare la sfilata “Cruise” annunciata per il 16 maggio negli Stati Uniti “dopo attente considerazioni e a seguito delle misure restrittive relative alla mobilità internazionale”.
Lo rende noto la stessa maison, spiegando che “Versace è cosciente della necessità di dare priorità alla salute e alla sicurezza dei suoi ospiti e dei suoi impiegati e avrà premura di comunicare maggiori dettagli a tutte le persone coinvolte non appena possibile”.
Anche Giorgio Armani scelto la medesima strada rimandando al prossimo novembre l’evento programmato a Dubai per fine aprile. Una decisione, si legge in una nota, “presa in via del tutto precauzionale, a tutela degli operatori del settore, dei dipendenti e degli ospiti che sarebbero coinvolti nel viaggio. L’evento, voluto da Giorgio Armani per festeggiare la riapertura della boutique nel Dubai Mall e i dieci anni dell’Armani Hotel, si terrà in occasione di Expo 2020”.
Ma l’epidemia di coronavirus, nella sua gravità, potrebbe ridisegnare la geografia della moda, incentivando il reshoring in Italia, cioè il rientro nel nostro Pese di produzioni che erano state delocalizzate: a dirlo è Gimmi Baldinini, storico imprenditore del calzaturiero d’alta gamma.
Gimmi Baldinini
Se il Governo varasse delle misure per incentivare il reshoring, sarei il primo ad aprire una nuova fabbrica, anche con un occhio al Sud Italia. Si rafforzerebbe così il know how e la filiera produttiva e aumenterebbero i posti di lavoro con un beneficio per tutto il Made in Italy.
Il nostro Paese ha fantasia e creatività uniche al mondo, ma soprattutto in ambito di moda sportiva e casual non ci sono più le condizioni per realizzare calzature, accessori e abbigliamento. Altri Paesi oggi hanno una manifattura per quei prodotti molto superiore alla nostra. La prima soluzione per provare ad arginare il problema? Le aziende non devono pagare le tasse che pagano. L’Italia deve dare le condizioni per crescere e investire e invece questo non accade.