Centergross: 683 aziende e 6000 addetti che producono velocemente e hanno creato un proprio stile
Se Milano e Firenze condividono lo scettro nazionale dell’alta moda e internazionalmente hanno, insieme, ottenuto il riconoscimento di essere ‘vetrine’ del meglio del fashion mondiale, punto di riferimento per tutti gli operatori del settore, uno spazio importante viene oggi rivendicato anche dalla città di Bologna.
Il capoluogo emiliano-romagnolo guarda ad un settore specifico della moda, il “Pronto Moda”, quel settore dell’industria dell’abbigliamento che intercetta novità e tendenze, è in grado di produrle velocemente e di immetterle sul mercato a prezzi accessibili a tutti, garantendo anche continui ricambi settimanali.
Del progetto si sta facendo promotore uno dei distretti del Pronto Moda Made in Italy, il Centergross, polo economico con sede a Funo di Argelato, alle porte della città, 683 aziende (di cui 400 brand), 6000 addetti all’interno, un volume di affari da 5 miliardi di euro, 50% in esportazione, secondo quelli che erano i dati pre-pandemia.
«Oltre l’alta moda – spiega Piero Scandellari, presidente di Centergross – in Italia esiste anche un’altra eccellenza, quella del Pronto Moda, un settore che ha creato uno stile, un modo di vivere e merita di essere rivalutato: non siamo l’unica realtà italiana, ma pensiamo che Bologna sia il contenitore giusto per questo rilancio anche a livello internazionale».
L’obiettivo di Centergross è quello di inserire il capoluogo dell’Emilia-Romagna nel sistema Moda Italia, diventando vetrina, oltre che sede di produzione e commercio, del Pronto Moda, come Firenze e Roma lo sono state per l’Alta Moda e Milano per le collezioni delle grandi griffe.
«Sono molto felice che le istituzioni siano al nostro fianco – aggiunge Scandellari – Portare Bologna nel villaggio globale del fashion significa creare indotto, richiamare più turisti, potenziare l’immagine della nostra città e contemporaneamente di tutto il Paese».