Quest’anno e il prossimo saranno di dura crisi: quali sono le prospettive di più lungo periodo?
In piena emergenza Covid-19, già si sprecano le proiezioni sugli effetti che la crisi avrà sul settore della moda. Una tra le ultime stime è quella contenuta nel report di Bain & Company nel quale si prospetta una contrazione a livello globale del mercato del lusso tra il 25% e il 30% nel primo trimestre del 2020 rispetto al primo trimestre dell’anno passato.
Per l’intero 2020, Bain ha ipotizzato tre possibili scenari evolutivi del mercato, che tengono conto della perdita immediata di vendite nei negozi diretti e della riduzione futura di ordini dal canale di distribuzione indiretta e triangolano differenti ipotesi in termini di durata, ampiezza e intensità dell’epidemia e degli effetti sulle principali nazionalità e sui flussi di spesa nei vari Paesi.
Lo scenario intermedio suggerisce una contrazione annuale tra il 22% e il 25%, pari a una flessione tra i 60 e i 70 miliardi di euro, con un impatto sulla redditività più che proporzionale.
Secondo le valutazioni del report, nel medio-lungo periodo rimangono invariati e solidi i fondamentali che porteranno questo mercato a continuare il suo percorso di crescita e questo perché ci si aspetta di veder costante un aumento della domanda della classe media cinese ed una maggiore propensione agli acquisti di beni di lusso da parte delle nuove generazioni.
«Siamo ovviamente consapevoli – conclude Claudia d’Arpizio, Partner e Global Head del vertical Moda&Lusso di Bain & Company – che le circostanze attuali siano congiunturali e rimaniamo confidenti che il mercato del lusso tornerà a mostrare livelli di crescita positivi una volta che la situazione si sarà stabilizzata.
Le aziende del lusso hanno la possibilità di emergere ancora più forti dall’attuale crisi, mostrando, come accaduto in passato, resilienza e gettando le basi, oggi, per una ripresa sostenibile nei prossimi anni».