La collaborazione tra la CNMI e BFC va oltre la politica e si mette in mostra con il “Moda Uomo”
Saranno gli ultimi giorni della Gran Bretagna ‘europea’ e saranno vissuti a Milano grazie alla collaborazione annunciata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana con il British Fashion Council (BFC): durante l’edizione di “Milano Moda Uomo” in programma dal 10 al 14 gennaio 2020, una parte della “London Fashion Week”, tra i quali Stella McCartney e Alexander McQueen, sarà nella capitale meneghina della moda.
Giorni importanti quelli di inizio 2020: in cinque giorni saranno presentate 77 collezioni, con 26 sfilate, 46 presentazioni, 5 presentazioni su appuntamento e 22 eventi in calendario. Il LONDON show ROOMS occuperà lo Spazio Savona 56 e sarà un “contenitore di talenti” in cui verranno presentate le collezioni di 10 designer emergenti inglesi e 5 italiani. Verrà esposta anche un’installazione curata da “The Mill” e prodotta da “YouConcept” per raccontare i nuovi trend della moda, con un focus sulla diversità, l’energia e il talento dei giovani designer che dopo l’evento sarà aperta al pubblico.
Per quest’edizione CNMI collabora inoltre con Confartigianato Imprese e con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico e ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – presentando un progetto di valorizzazione della settimana della moda uomo.
Carlo Capasa
presidente
CNMI
La collaborazione con il British Fashion Coincil è una novità pazzesca: il fatto che due camere della moda collaborino è un bel segnale e testimonia inoltre quanto Milano sia attrattiva in questo momento. È una preziosa opportunità per realizzare un importante lavoro di congiunzione e unione tra i nostri mondi.
Questo progetto darà a CNMI la possibilità di espandere i suoi orizzonti e di rendere Milano Moda Uomo ancora più internazionale. Bisogna fare sistema al di là delle frontiere e lavorare in sinergia nell’anno della Brexit mi sembra un messaggio molto forte”. Inoltre, rimarca il presidente della Cnmi, “questo è anche un messaggio dei nostri amici inglesi per dire che vogliamo continuare a fare sistema nonostante la Brexit. Italia e Regno Unito hanno molto da scambiare e la diversità deve essere vista come uno scambio di ricchezza.
A volte i brand possono mandare un messaggio politico molto più forte di quello delle istituzioni.