Nike, in collaborazione con l’azienda partner taiwanese Far Eastern New Century, ha avviato il primo stabilimento al mondo in grado di tingere i capi di abbigliamento senza utilizzare né acqua né additivi chimici. Il nuovo processo di tintura delle fibre tessili presenta evidenti vantaggi dal punto di vista ambientale: riduce il tempo di lavorazione del 40%, l’uso di energia del 60% e l’impronta ambientale complessiva dello stabilimento industriale è di appena il 25% rispetto ai metodi tradizionali.
L’aspetto ancor più interessante è che l’acqua richiesta dal processo convenzionale di tintura (ogni anno, negli stabilimenti Nike, viene utilizzato oltre un miliardo di litri di acqua) viene sostituita con della CO2 “riciclata” ed eliminando anche la necessità di utilizzare additivi chimici. La nuova soluzione alternativa all’acqua è il frutto della partnership intrapresa da Nike circa un anno fa con DyeCoo Textile Systems B.V., un’azienda olandese. Numerose società, tra cui Ikea e altre realtà del settore tessile, hanno trovato il nuovo metodo di grande interesse, investendo su DyeCoo, tanto che l’azienda olandese aprirà presto una filiale a Taiwan, per essere logisticamente più vicina alle manifatture che adotteranno la sua tecnologia.
A partire dai primi mesi del 2014, Nike lancierà sul mercato una nuova linea di prodotti: si chiamerà ColorDry, proprio a sottolineare la concreta applicazione di questa tecnologia.
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