Mentre è in corso il vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Katowice, in Polonia, dal mondo della moda arriva una importante iniziativa pro ambiente: la firma della “Carta per la Moda Sostenibile” da parte di 40 marchi. Nel testo, l’industria mondiale della moda ha ribadito l’intenzione di affrontare le questioni legate ai cambiamenti climatici lanciando un documento che prevede come obiettivo iniziale la riduzione delle emissioni aggregate di gas serra del 30% entro il 2030.
Sotto l’egida delle Nazioni Unite, i 40 firmatari hanno deciso di unire le forze per ridurre l’impatto esercitato dall’intera filiera della moda sull’ambiente. Tra questi: Adidas, Burberry, Esprit, Guess e Gap Inc., Stella McCartney, Hugo Boss, H&M Group, Inditex, Kering Group, Levi Strauss & Co., Puma Se, Target ed associazioni tessili come Business for Social Responsibility, Sustainable Apparel Coalition, China National Textile and Apparel Council, Outdoor Industry Association and Textile Exchange.
Il punto di riferimento è sempre l’accordo sul clima stipulato internazionalmente a Parigi
In linea con gli obiettivi stabiliti dell’accordo di Parigi, la Carta elenca le questioni oggetto di attenzione tra cui spiccano la decarbonizzazione nelle fasi di produzione, la scelta di materiali sostenibili, le modalità di trasporto a basse emissioni di carbonio, l’importanza di stabilire un dialogo con i clienti e di sensibilizzare i consumatori, la collaborazione con comunità finanziarie e politici con l’obiettivo di individuare soluzioni e promuovere l’economia circolare. Per compiere progressi concreti verso il raggiungimento di questi obiettivi, sono stati istituiti sei gruppi di lavoro incaricati di stabilire le fasi di attuazione.
Il raggiungimento e lo sviluppo dei principi e delle azioni definite nella Carta verranno coordinati da gruppi di lavoro che saranno convocati dall’Onu all’inizio del 2019.