In occasione della presentazione dell’edizione numero 93 di Pitti Uomo, a gennaio 2018, Claudio Marenzi, presidente di Pitti Immagine oltre che presidente di Confindustria Moda, ha illustrato alcuni dati dell’export della moda italiana: «È salito del +3%, in crescita su tutti i mercati, in testa la Corea con +15%, la Cina col +16%, il Giappone stabile. L’Europa finalmente si è ripresa, specie in Germania e in Spagna, meno in Francia, con buone performance nel Regno Unito dove per ora la Brexit sembra averci fatto bene. America stabile, ma con gravi crisi per i department store. E per la prima volta dopo alcuni anni, arriva un segno positivo anche per l’Italia con consumi di moda a +1,3%. Insomma è tornata la fiducia e i nostri oltre 80 miliardi di fatturato di settore sembrano essere garantiti».
«Questo prossimo Pitti Uomo – spiega Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – si apre all’insegna di una stagione molto positiva per il Made in Italy e voglio ringraziare Mise ed Ice del supporto».
I numeri della 93esima edizione di Pitti Uomo, in gennaio a Firenze
Il ‘vestito’ del prossimo Pitti Uomo è ispirato al cinema ed alle sue manifestazioni mondane dei festival: ecco allora che le sfilate si svolgeranno come su di un red carpet dello stile contemporaneo: 1.230 marchi dei quali 541 provenienti dall’estero, pari al 44% del totale, con 227 tra nuovi nomi e rientri al salone. Pitti Uomo occuperà più di 60.000 mq in Fortezza da Basso e in tutta Firenze.
Lio scorso anno i visitatori sono stati 36mila e ci si aspetta per il 2018 un incremento anche di questa cifra. E Lapo Cianchi, direttore della comunicazione e degli eventi di Pitti Immagine, ricorda con soddisfazione anche i 112.000 visitatori della mostra “Il Museo Effimero della Moda” a Palazzo Pitti curata da Olivier Saillard.