Si chiama “Raiot”, acronimo di ‘Radical Apparel Internet Of Things’, ma è una italianissima startup che ha per obiettivo di applicare internet alle cose dell’abbigliamento per creare abiti connessi, offrendoci la possibilità di indossare scarpe, maglioni, giacche con funzionalità tecnologiche ben nascoste al loro interno.
Il primo progetto al quale stanno lavorando si chiama “//01” e si tratta di una scarpa ‘cycler responsive’, cioè pensata e progettata per i ciclisti. La calzatura infatti nasconde nel tallone due led che, durante la pedalata in bicicletta, riescono a captare i movimenti dei piedi del ciclista e che possono avere due funzioni differenti: possono essere usati sia come luci di posizione, sia come frecce direzionali in quanto, grazie ad un sensore, percepiscono e segnalano i cambi di direzione. Quando si scende dalla sella della bicicletta, i led si spengono e diventano un semplice dettaglio della calzatura.
L’idea è quella di trasferire su quel che indossiamo le funzioni del nostro smartphone
“Quelli che stiamo progettando – spiegano in casa Raiot – sono abiti che hanno lo scopo di semplificarci la vita. Stiamo studiando le funzionalità che possiamo integrare in ciascun capo: alcune collegate a uno smartphone tenuto in tasca, altre del tutto indipendenti, legate solamente a chi sta indossando il vestito”.
La vera meta che la startup si è posta è, infatti, proprio quella di liberare gradualmente le persone dalla ‘dipendenza’ nella quale siamo un po’ tutti caduti, quella dallo smartphone. “Vorremmo arrivare a creare una nostra linea di prodotti ‘fashion tech’, in grado di coniugare tecnologie d’avanguardia con l’estetica e la qualità della moda italiana. Con il nostro lavoro stiamo ponendo le basi di quello che indosseremo nei prossimi 20 anni: i nostri capi si integreranno perfettamente con i nuovi concetti di vita urbana, come la sharing economy”.