Con i suoi 47,7 miliardi, il Made in Italy segue la Cina e contribuisce al secondo posto della Ue
Il report “Il fashion tornerà di moda?” curato da Sace, del gruppo CDP – Cassa Depositi e Prestiti sancisce un record: l’Italia è al terzo posto tra gli esportatori mondiali di moda, secondo Paese singolo.
Al primo posto c’è la Cina, 316 miliardi di euro, mentre il secondo scalino del podio è occupato dall’Unione Europea, con 237 miliardi, alla quale contribuisce prioritariamente proprio il Made in Italy che con i suoi 47,7 miliardi è al terzo posto assoluto. L’export della moda nel 2020 ha fruttato a livello globale quasi 900 miliardi di euro, due terzi dei quali provenienti dai settori dell’abbigliamento e delle calzature. Il resto dell’export è stato generato dal tessile (23%), dalle pelli e dai prodotti in pelle (9%).
L’Italia, spiega Sace, può vantare un saldo commerciale positivo in tutti i settori dell’abbigliamento, del tessile e delle pelli raggiungendo una quota di mercato globale pari al 5,3% e risulta seconda al mondo per quanto riguarda le pelli ottenendo il 14% dell’export. Il punto di forza del sistema fashion tricolore risiede in una struttura produttiva nel quale le grandi imprese prosperano e convivono con il sistema delle piccole imprese localizzate in territori e distretti altamente specializzati.
L’industria del fashion resta uno dei principali settori manifatturieri italiani: nel 2019 la moda italiana poteva contare su oltre 56mila imprese attive che davano lavoro a circa 465mila addetti e producevano un valore aggiunto equivalente all’1,6% del Pil.
La crisi pandemica del 2020 ha colpito anche la moda causando una contrazione stimata nell’ordine del -18,5%, con una perdita pari a circa 10,6 miliardi. Negli ultimi mesi del 2021 la produzione manifatturiera è tornata ad avvicinarsi ai livelli pre-crisi ed anche il fatturato è in ripresa. A fare da traino all’industria della moda sono state quattro regioni che generano l’80% delle vendite italiane: Lombardia, Toscana, Veneto ed Emilia-Romagna, con queste ultime due che meglio delle altre stanno superando la crisi.