La passione, l’innovazione e l’apertura al mondo di United Colors of Benetton nella nuova campagna per la Primavera/Estate 2013: protagonisti nove giovani testimonial che avranno il compito di raccontare tutto ciò attraverso i loro colori e le loro storie. «Abbiamo voluto unire le due anime del brand – spiega il presidente di Benetton Group, Alessandro Benetton – Quella legata alle campagne istituzionali, di impegno pubblico e sociale, e quella legata al prodotto. L’obiettivo principale è riaffermare il colore come ‘valore’ fondante del nostro brand e, al contempo, come metafora delle diversità, delle differenze che costituiscono un enorme patrimonio da valorizzare. E’ una campagna innovativa perché abbiamo affidato questo ‘messaggio’ a nove personaggi di oggi: non semplici modelli e nemmeno testimonial in senso tradizionale, ma vere e proprie personalità».
I giovani ambasciatori del brand trevigiano saranno allora Hanaa Ben Abdesslem, modella tunisina; Kiera Chaplin, attrice, modella e figlia d’arte; Charlotte Free, modella californiana; Mario Galla, modello tedesco diversamente abile; Dudley O’Shaughnessy, attore, modello inglese e pugile già campione nazionale dei pesi welter; Matias Perdomo, chef uruguaiano; Lea T, modella brasiliana transessuale; Alek Wek, indossatrice sudanese; Elettra Wiedemann, portatrice nella moda, dall’età di 15 anni, di una raffinata cultura cosmopolita e di una particolare attenzione all’ambiente e alla sostenibilità.
La primavera Benetton: protagonisti i nuovi media
«Si tratta di persone che hanno una storia da raccontare – sottolinea Alessandro Benetton, presidente di Benetton Group, presentando la campagna pubblicitaria per il 2013 – un team di giovani cittadini del mondo che, per multiculturalità, spirito cosmopolita e impegno sociale, rappresenta appieno l’identità di United Colors of Benetton e la nostra idea di colore come specchio del mondo, dei suoi fermenti e delle sue emozioni. Ciascuno a suo modo, è un personaggio originale che si è messo in luce con il proprio talento e il proprio impegno».
Ideata con la direzione creativa di Fabrica e caratterizzata dagli iconici capi di maglieria, come il tricot nella versione mélange proposto in un’ampia palette di colori, la campagna promuove una collezione dove la semplicità regna sovrana. «Il basico – spiega Benetton – è stato il nostro punto di partenza e di successo. In questa campagna il basico espresso nelle immagini è volutamente ‘iconico’, un modo per riaffermare chi siamo e allo stesso tempo farlo con spirito contemporaneo».
La campagna si articolerà attraverso canali tradizionali e nuovi media. In particolare sul web sarà predisposta una nuova piattaforma con un look&feel fortemente ispirato alle nuove windows colorate degli store United Colors of Benetton.
La primavera Benetton: il ruolo della fondazione Unhate
«A metà febbraio, lanceremo un portale interamente dedicato al colore – spiega Alessandro Benetton, presidente di Benetton Group, presentando la campagna pubblicitaria per il 2013 – Chi si connetterà, potrà far parte di un social network basato sul colore. Potrà scegliere il colore che preferisce o che quel giorno meglio rappresenta il proprio stato d’animo e il motore di ricerca cercherà sul web tutto quello che nel mondo dei social network c’è a proposito del colore desiderato. Il dialogo che parte dalla rete si estenderà anche ai nostri punti vendita».
Infatti sarà lanciata una T-shirt Limited Edition con le immagini della campagna, il cui ricavato sarà interamente devoluto a sostegno delle attività della Fondazione Unhate per aiutare i ragazzi in situazioni di disagio. «La Fondazione Unhate – evidenzia Benetton – lanciata nel novembre 2011 con una campagna di comunicazione mondiale, rappresenta una delle componenti della nuova strategia di Responsabilità Sociale d’impresa, nonché il centro dell’impegno sociale del Gruppo. Dal punto di vista della comunicazione è un modo per dare concretezza ai progetti legati alle nostre campagne, coinvolgendo istituzioni, organizzazioni internazionali, Ong ed esponenti della società civile. I progetti, che partono dal ruolo sociale dell’arte e dell’espressività individuale nell’educazione alla tolleranza, coinvolgono i giovani in aree ‘a rischio’ del mondo. Con la nostra fondazione – conclude Benetton – Abbiamo già realizzato progetti in Libia, in Brasile e in India».