Successo di pubblico e operatori per il primo salone della moda sostenibile, etica e democratica
C’è grande soddisfazione tra gli organizzatori di “WSM Fashion Reboot”, a Milano l’11 e 12 gennaio, un primo esperimento di mettere all’interno dello stesso format tutti gli attori della moda sostenibile: 80 brand, 10 workshop, 20 startup e oltre 4mila visitatori hanno decretato il successo di questa prima edizione di Wsm (White Sustainable Milano) Fashion Reboot.
Un progetto ideato da “White”, operante nelle innovazioni in ambito moda a Milano e ora anche promotore della moda sostenibile, etica e democratica. Fondatore di “White Milano”, insieme a Brenda Bellei Bizzi, è Massimiliano Bizzi che è stato anche il principale artefice di questo nuovo salone organizzato anche grazie al supporto di Mise e Ice e alla partnership con Confartigianato Imprese e con il patrocinio del Comune di Milano.
L’evento si è concluso con la partecipazione di numerosi personaggi pubblici, autorità ed esponenti del settore che sono passati dalla postazione LifeGate presente all’interno del salone per parlare dell’esigenza di una moda più responsabile e del potenziale di WSM Fashion Reboot nel dar voce a questo messaggio.
Massimiliano Bizzi
fondatore di White
Siamo felici di essere riusciti a coinvolgere tutti i player e le istituzioni, per lanciare un segnale di cambiamento ormai irrinunciabile. White ha presentato il primo salone che permette di capire cosa offre il mercato della sostenibilità e di generare un efficace networking tra aziende, designer, fornitori di materie prime e di servizi. Un progetto coraggioso che vuole diventare nel futuro un punto di riferimento per la sostenibilità, aperto anche alle grandi aziende che potranno presentare le loro capsule sostenibili.
Isabella Tonelli
Corporate Social Responsibility
Coordinator at Vivienne Westwood
Per noi è una grande soddisfazione essere parte di un evento che mette insieme brand storici, emergenti e università, perché abbiamo finalmente la conferma che l’awareness si sta espandendo. Dalle istituzioni ai principali esponenti della moda, alle aziende consolidate, ai brand di ricerca, alle start up innovative e alle università: una sinergia tra diverse realtà che cooperano per un unico scopo comune, cambiare il futuro della moda.