Le passerelle di Milano Moda Donna hanno dimostrato, e sempre più da qualche stagione a questa parte, che i nuovi nomi del Made in Italy, di cui fanno parte anche molti talenti emergenti, stanno guadagnandosi il loro posto al sole nel patinato mondo della moda. Etichette giovani come Gabriele Colangelo e Arthur Arbesser, entrambi vincitori di ‘Who is On Next?’ promosso da Vogue Italia e AltaRoma, stanno conquistando la scena nazionale e internazionale, quasi oscurando le grandi griffe nell’ambiziosa impresa di disegnare una nuova geografia della moda.
Non subiscono battute d’arresto anche Leitmotiv, Andrea Incontri e Alberto Zambelli, tutte griffe che trovano il plauso degli addetti ai lavori e dei mercati esteri, continuando, di stagione in stagione, a spingere sull’acceleratore della crescita. Segnale evidente della rivoluzione che stanno silenziosamente portando avanti queste piccole realtà imprenditoriali, ritrovandosi così a svecchiare non solo i codici stilistici ma anche l’intero sistema moda, come fecero a loro tempo Elio Fiorucci e Renzo Rosso. Da Francesco Scognamiglio a Cristiano Burani, fino a Marco De Vincenzo e Chicca Lualdi, in un mondo che si muove velocemente, e dove l’innovazione e lo stravolgimento dei tradizionali codici estetici è il nuovo modus operandi del fashion, anche il Made in Italy sembra cambiare faccia.
Milano Moda, passerella per le nuove firme del Made in Italy
Spesso succede che i piccoli brand e soprattutto gli stilisti emergenti vengano presi sotto l’ala di griffe storiche, che permettono loro di avere quella visibilità nazionale e internazionale che altrimenti non avrebbero. E’ il caso di Vivetta e Daizy Shely, entrambe protégé di Giorgio Armani. La prima, al secolo Vivetta Ponti, quest’anno alla sua seconda prova sulle passerelle milanesi, era stata scelta da Re Giorgio lo scorso anno per presentare la sua collezione nell’Armani Teatro. Grazie all’aiuto di Armani, il suo brand è stato proiettato nell’olimpo della moda italiana.
Prima volta sulla pedana meneghina per l’israeliana Daizy Shely, classe 1985, che ha presentato la sua collezione omonima nella sede dell’Armani Teatro. Tra i più promettenti brand del sistema moda spiccano i nomi di Alberto Zambelli, che da quando ha debuttato lo scorso anno a Milano Moda Donna, sta conquistando non solo i mercati giapponesi e cinesi, ma anche quello italiano e di Leitmotiv marchio capitanato dal duo Juan Caro e Fabio Sasso, alla terza prova milanese, che si sta espandendo non solo nei confini nazionali, ma anche sui mercati statunitensi e orientali. Una voce fuori dal coro è invece quella di Cristiano Burani, che dallo scorso marzo, dopo la passerella milanese, ha puntato dritto alla conquista dei mercati asiatici, sfilando a Pechino in occasione della Mercedes-Benz China Fashion Week, con un occhio attento al mercato statunitense.