Nella cornice di Palazzo Morando a Milano tre sartorie sociali hanno presentato le loro collezioni autunno-inverno: lo hanno potuto fare grazie al progetto organizzato dalla Fondazione Bracco “Milano Moda per il Sociale” con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana e del Comune di Milano. Le tre sartorie sono la “Fiori all’Occhiello” di Baranzate, la “Gelso” di Torino e la “SanVittore” di Milano.
«“Oltre i margini” è un’iniziativa di cui siamo molto fieri, anche per il suo valore emblematico per le nostre periferie – afferma Diana Bracco, presidente di Fondazione Bracco – La sartoria “Fiori all’Occhiello” costituisce, insieme al negozio che vende a Baranzate gli abiti fatti a mano, un importantissimo punto di riferimento lavorativo e formativo. Con l’iniziativa “Milano Moda per il Sociale” accendiamo i riflettori su queste realtà che meritano di crescere ed essere sostenute». Il progetto è affiancato da una mostra multimediale allestita da Giuseppe Silvestrin, producer d’eccezione, con il contribuito di Aldo Coppola, di Bonaveri per i manichini, e dello studio Stefano Guindani Photo.
Il fenomeno delle sartorie nelle case di pena è in espansione e offre una prospettiva di reinserimento
Dall’inizio del 2016 Fondazione Bracco è attiva nel Comune di Baranzate, periferia milanese dove convivono 72 etnie differenti, con il progetto “Oltre i Margini”. I filoni di attività variano dal favorire l’inclusione sociale con il lavoro, a tutelare la salute dei soggetti ai margini, sino al contrasto alla povertà educativa. L’accesso al mondo del lavoro passa attraverso la sartoria sociale “Fiori all’Occhiello”, composta prevalentemente da abili sarte immigrate nel nostro Paese per sfuggire a povertà o persecuzioni.
In Italia le sartorie sociali sono una realtà di crescente importanza, perché uniscono solidarietà e mercato proponendo modelli capaci di produrre e trovare risposte a nuovi bisogni.