L’alta moda, in tutta la sua bellezza e ricchezza, non è riuscita a conquistare il Partenone. Gucci aveva chiesto alla città di Atene l’autorizzazione per fare una sfilata nel tempio simbolo della cultura ellenica, ma il Consiglio archeologico centrale della Grecia (Kas) ha dato una risposta inequivocabilmente negativa. L’organismo che ha la supervisione su tutti i siti archeologici, storici ed artistici del Paese, ha riconosciuto il valore internazionale della moda e di un brand così famoso nel mondo quale è Gucci, che comunque non può essere considerato esclusivamente per la sua natura commerciale. Malgrado questo ha negato la propria autorizzazione con un comunicato nel quale scrive che: “il carattere culturale unico dei monumenti dell’Acropoli è incompatibile con questo tipo di evento”.
L’evento era stato pensato nel rispetto della tutela del monumento
E dire che l’idea di Gucci era quanto meno invadente possibile. Secondo quanto si è appreso, l’ipotesi era quella di installare una passerella tra il Partenone e l’Eretteo per una sfilata di 15 minuti il prossimo giugno: un evento ristretto solo per 300 ospiti. In cambio, avevano offerto un contributo di 2 milioni di euro per i lavori di restauro sulla antica cittadella, o per finanziare qualsiasi progetto simile designato dalle autorità greche. Il Ministro della Cultura, Lydia Koniordou, aveva rimesso la questione nelle mani del Kas che ha bocciato l’offerta e la richiesta. “Il Partenone è un importante monumento e simbolo universale che noi greci dobbiamo proteggere – si legge nella motivazione del rifiuto – in particolare alla luce degli sforzi che stiamo facendo per rimettere insieme i Marmi del Partenone”.