Cresce il fronte dei brand a stelle e strisce che scelgono una politica sociale “aperta a tutti”

Tapestry ha aderito a “Open to all”, una campagna a sostegno dell’inclusività e dell’idea che quando “una società apre le sue porte al pubblico, dovrebbe essere aperta a tutti”. Il gruppo newyorkese include marchi di altissimo livello per il lusso d’oltre oceano: Coach, accessori di lusso; Kate Spade New York, borse, prêt-à-porter, gioielli, calzature, articoli da regalo, decorazioni per la casa; Stuart Weitzman, calzature e accessori multi-categoria con l’introduzione di borse e gioielli.
Alla campagna “Open to all”, oltre a Tapestry, si sono uniti oltre 50 case di moda e marchi, il Cfda-Council of fashion designers of America e il Ceo action for diversity & inclusion per dare una messaggio forte sull’impegno dell’industria fashion nel preservare l’uguaglianza.
Tra le realtà del mondo moda che hanno appoggiato la campagna figurano allora nomi come Levi Strauss, Gap, Old Navy, Capri holdings (che controlla Michael Kors, Jimmy Choo, Versace), Diane von Furstenberg, Fossil, H&M, Hudson’s Bay company, Inditex, Kering, Pvh (a capo di Calvin Klein e Tommy Hilfiger), Ralph Lauren, Richemont North America, Steve Madden e Tiffany.

Jide Zeitlin
presidente e ceo
Tapestry

Quando abbiamo fondato Tapestry, quasi due anni fa, abbiamo chiesto ai dipendenti di tutto il mondo cosa volevano che la nostra azienda rappresentasse.
Tutti ci hanno risposto inclusività, per rappresentare la diversità dei nostri dipendenti, dei nostri clienti e delle comunità in cui operiamo. Questo è un momento importante per noi per riaffermare il nostro impegno a favore dell’inclusività. Unendoci al Cfda-Council of fashion designers of America e ad altre case di moda per sostenere collettivamente il progetto “Open to all” stiamo annunciando che non tollereremo più la discriminazione.
Insieme, stiamo prendendo posizione a favore dei diritti dei nostri clienti, dei nostri dipendenti e dei nostri partner.