Nel commento del presidente confindustriale Marcolin, il timore di frenata della ripresa in atto
Il primo commento del presidente di Confindustria moda, Cirillo Marcolin, alle dimissioni del Governo Draghi, allo scioglimento delle Camere e all’indizione delle elezaioni di settembre è stato di forte preoccupazione.
«Il mondo del tessile, moda e accessorio – ha detto Marcolin – esprime forte preoccupazione per gli sviluppi politici che il Paese sta vivendo. Il contesto attuale impone che il Governo possa lavorare e portare avanti tutti gli impegni assunti, sia sul piano interno, sia a livello internazionale. Il nostro settore, che occupa circa 600mila persone in Italia ed è il principale contributore alla bilancia commerciale del Paese, non è ancora completamente uscito dalla crisi pandemica e la ripresa del comparto è messa a rischio dall’esplosione dei costi di energia e materie prime, dalla crescita dell’inflazione e dalla forte esposizione sui mercati internazionali delle nostre imprese. Questa grave irresponsabilità danneggia le nostre imprese, i nostri lavoratori e tutto il sistema Paese nel suo insieme. Siamo in balia di meri calcoli elettorali che minano la fragile ripresa di tutta l’Italia, oltre che del nostro settore».
Il primo trimestre 2022 si è chiuso con un rialzo del fatturato del +19,3% per il settore del tessile, moda e accessorio, superiore alle aspettative che prevedevano una crescita del +14%. Anche l’andamento degli ordini ha registrato un trend molto positivo, mostrando un +15 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021.
«Il conflitto russo-ucraino e il consecutivo ulteriore rialzo dei costi di materie prime ed energia – ribadisce il presidente Marcolin – rischiano di mettere in ginocchio le piccole e medie imprese che compongono il nostro sistema. Se quindi da un lato le problematiche che colpiscono il nostro settore sono trasversali al sistema Paese e chiedono interventi strutturali, come una riforma del mercato dell’energia e un tetto ai costi per le imprese, dall’altro bisogna necessariamente promuovere meccanismi che portino le nostre aziende a rafforzare la propria struttura».