Nasce a Napoli la linea che dichiara in etichetta i disturbi mentali e chiede il giusto rispetto
Anche una t-shirt può aiutare a scuotere in maniera provocatoria le coscienze e dare il giusto rispetto a chi soffre di disturbi mentali. Ne è convinto lo psicologo e psicoterapeuta Massimiliano Gaudino che, insieme allo stilista Nello De Blasiis, è protagonista di un progetto benefico e internazionale dedicato alla salute mentale.
Ne è nata quella che è in assoluto la prima linea di t-shirt che riportano in etichetta una diagnosi di disagio psichico: disturbo ossessivo-compulsivo, borderline, narcisistico, paranoide, bipolare. A questo cinque affezioni conosciute, Gaudino ha voluto aggiungere una sesta definita “tripolar”, termine che lui stesso ha coniato per diffondere il concetto di “fluidità”, tema attuale in ogni sfera della persona, da quella emotiva a quella sessuale, che va a definire la capacità dell’individuo di avere quella maggiore flessibilità che spesso è assente.
Scopo del progetto è parlare senza tabù dei disturbi mentali e in particolare di quelli della personalità e di modificare la percezione delle persone rispetto al disturbo diagnosticato. Per questo la scelta di creare delle magliette, che tutti possono indossare, e la decisione di tagliare l’etichetta, rendendo la persone libera da essa. Parte del ricavato della vendita, sarà devoluto per fornire supporto psicologico a pazienti in difficoltà e colpiti dal Covid.
«Partendo da un’idea semplice – spiega Gaudino – ovvero aiutare le persone a non identificarsi con una etichetta diagnostica, il progetto mette al centro l’individuo e i suoi disturbi, affinché si senta rispettato e possa scegliere di essere sé stesso senza temere censure».
Oltre alle magliette, Gaudino è anche l’autore della raccolta di racconti e favole “Il grillo narrante: non c’è mai fine”, in cui si narra con amara semplicità le difficoltà dei pazienti e dei familiari a causa di alcuni di questi disturbi, ma anche problematiche esistenziali collegate al dolore per la perdita, a malattie gravi come l’Alzheimer, all’importanza della memoria e dei ricordi.