Il mercato della Russia già mostrava segni di difficoltà e il rilancio con OBUV è indispensabile

Il mercato della Russia già mostrava segni di difficoltà e il rilancio con OBUV è indispensabile

“Obuv Mir Kozhi”, la fiera della calzatura e della pelletteria che annualmente Assocalzaturifici organizza a Mosca è stata rinviata e si terrà dal 12 al 15 maggio prossimi.
Ancor più drastico il provvedimento assunto per la rassegna di Almaty in Kazakistan: lo slittamento deciso è ‘a data da destinarsi’ a causa delle rigide misure restrittive delle autorità locali, che non permettono un riposizionamento immediato.
In sospeso per ora la rassegna programmata a Kiev dall’11 al 12 marzo prossimi: l’Ucraina al momento non ha sospeso alcun evento espositivo.
Si tratta di tre mercati importanti per la scarpa italiana: la Russia rappresenta, in termini di export, l’ottava destinazione per importanza con 261,47 milioni di euro a valore, 4.174.000 paia di scarpe per un prezzo medio di 62,64 euro a paia.
Il Kazakistan vale 18,82 milioni di euro a valore, 258,887 paia di scarpe per un prezzo medio di 72,69 euro rappresenta il terzo paese per importanza di export in questi mercati.
Per l’Ucraina infine il mercato conta per 37,87 milioni di euro a valore, 561.787 paia di scarpe per un prezzo medio di 67,40.

Siro Badon
presidente
Assocalzaturifici

In questo momento difficile, segnato dall’incertezza legata al propagarsi dell’epidemia del coronavirus, per poter permettere agli operatori di viaggiare in condizioni più sicure, abbiamo deciso di spostare l’evento che organizzavamo in Russia. Obuv per il comparto calzaturiero italiano è comunque irrinunciabile.
Mi auguro che lo spostamento favorisca la ripresa degli interscambi con il mercato russo aiutando buyers e aziende del Made in Italy a superare questa congiuntura complessa in un Paese in sofferenza dove abbiamo registrato nell’ultimo anno un calo del -10,9% a valore e del -15,3% in quantità con pesanti ripercussioni sui distretti calzaturieri.