È rottura tra le parti al tavole della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro per il comparto della moda e già una giornata di sciopero nazionale ha visto il fermo totale delle attività produttive. I sindacati Cgil, Cisl e Uil dicono che è solo l’inizio di una fase di mobilitazione che già vede annunciata una grande manifestazione a dicembre.
«Il braccio di ferro tra Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil e Sistema Moda Italia riguarda – dice il segretario generale della Filctem Cgil del Veneto, Stefano Facin – l’essenza stessa del contratto. Sistema Moda vuole ridurre diritti e retribuzioni proponendo un contratto che definisca i minimi contrattuali ‘ex post’, cioè in base ad una verifica dell’inflazione alla fine di ogni anno, anziché semplicemente prevedere gli aumenti in busta paga come è sempre avvenuto». Una richiesta «inaccettabile» per Filctem, Femca, Uiltec, «che si aggiunge ad altre pretese, respinte al mittente, quali la restituzione di 72 euro del precedente rinnovo, che risultano dallo scostamento tra inflazione programmata ed effettiva». Nel Veneto, il comparto occupa circa 50 mila lavoratori, in gran parte donne: in occasione dello sciopero, presidi sono stati organizzati dai lavoratori davanti allo stabilimento Marzotto di Valdagno e alla Benetton a Treviso.
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