Contraffazione online nei settori calzature (al 73%) e occhiali (al 54%): un fenomeno in crescita. Per le prime, Assocalzaturifici denuncia che il fatturato perso a causa del falso oscilla dai 190 e i 240 milioni di euro; per gli occhiali, ANFAO stima che si generi un danno tra i 100 e i 150 milioni di euro di fatturato annuo per le aziende italiane del settore e oltre 500 posti di lavoro. Il Ministero dello Sviluppo Economico, Assocalzaturifici e ANFAO, hanno presentato il primo studio articolato che analizza il fenomeno della contraffazione online relativamente a questi due importanti settori: un’analisi approfondita delle principali modalità e ambienti contraffattivi prendendo in esame un campione di 54 marchi calzaturieri, suddivisi per fasce prezzo e livello di diffusione sui mercati internazionali, e 57 brand di occhiali, clusterizzati per tipologia.
Gli ambiti risultati più pericolosi, dopo l’analisi condotta su oltre 700 mila documenti catturati dalla Rete, trovano in prima posizione le grandi Piattaforme di commercio elettronico, in primis quelle della Cina/Far East (contraffazione al 73% nelle Calzature e 54% negli Occhiali), seguite dal “WEB1.0” (in contesto “neutro” 18,2% nelle calzature e 21% negli occhiali) e infine i Social Network.
«Lo studio rappresenta uno spaccato importante della nostra produzione e ci permette di capire la portata devastante della contraffazione – commenta Cleto Sagripanti, presidente Assocalzaturifici e FIAMP, Federazione Italiana Accessori Moda e Persona – Questo vale non solo per il comparto calzature, ma anche per tutto l’accessorio moda: il valore complessivo della merce sequestrata per i settori gioielleria, pelletteria, pellicce, calzature e occhialeria è di oltre 208 milioni di euro nel solo 2012. Nell’ultimo quinquennio parliamo di una cifra che sfiora i 2 miliardi di euro».
Scarpe e occhiali: siti multi marca chiedono una lotta ‘di settore’
«L’impegno di ANFAO nella lotta alla contraffazione nasce molti anni fa – afferma Cirillo Marcolin, Presidente ANFAO e Past President FIAMP – proprio perché siamo consapevoli dell’entità del pericolo. Inoltre, nel nostro settore tale fenomeno porta con sé effetti ben più gravi di quelli puramente economici: il contraffattore diffonde sul mercato prodotti di scarso livello qualitativo e per i nostri prodotti può voler dire danni anche gravi alla salute degli utilizzatori. Un occhiale da vista contraffatto può causare danni all’occhio e analogo discorso può essere fatto per un occhiale da sole il cui filtro solare non sia adatto alla protezione dai raggi UV».
Un elemento importante che è emerso dallo studio è la forte correlazione che evidenzia la presenza di veri e propri network contraffattivi trasversali ai marchi e ai prodotti stessi, che apre anche a livello di strategie di contrasto possibilità diverse dalla tutela della singola azienda o del singolo brand.
L’obiettivo finale dello studio, sulla base degli elementi raccolti nel corso dell’indagine, è anche fornire agli attori coinvolti, in primis il Ministero per lo Sviluppo Economico – DG “Lotta alla contraffazione UIBM”, alcune possibili linee di politica industriale applicabili sia ai settori Calzature e Occhiali, sia, più in generale, agli altri comparti del manifatturiero italiano caratterizzati da dinamiche simili.
In particolare, è importante diffondere la conoscenza della peculiarità dei fenomeni contraffattivi in Internet, incentivare il supporto di comportamenti innovativi nella lotta alla contraffazione dei marchi da parte delle imprese, soprattutto in forma aggregata e, infine, effettuare azioni dirette e dimostrative del MiSE per la tutela pro-attiva dei marchi in alcune situazioni di valenza nazionale