Il colosso dell’online Zalando valuta scientificamente la qualità etico-ambientale dei fornitori
Con il lancio della strategia di sostenibilità do.More, nell’ottobre 2019, Zalando ha preso l’impegno di alzare costantemente i propri standard etici e, entro il 2023, di lavorare solo con partner che vi rispondano.
Zalando ha reso obbligatorie le valutazioni di sostenibilità per tutti i brand venduti sulla piattaforma. Nella fase di valutazione iniziale, di un primo gruppo di brand, Zalando ha ricevuto informazioni relative alla sostenibilità da oltre 250 brand tramite lo Higg BRM, uno strumento che fornisce a brand e venditori al dettaglio un modo esaustivo di valutare le proprie prestazioni secondo parametri sociali e ambientali, quali i diritti umani, l’equità dei salari e le emissioni di anidride carbonica.
Zalando partecipa ora insieme a SAC, un progetto pilota della fase di verifica: questi dati mostrano che, sebbene esistano alcuni brand attenti alle emissioni di gas serra, non tutti scelgono di concentrarsi su questo aspetto. La piattaforma ha definito Science Based Target (SBT, obiettivi basati sulla scienza) che riguardano in particolare le emissioni di anidride carbonica. Come parte di questi obiettivi, nei prossimi anni Zalando lavorerà con gran parte dei partner all’implementazione dei Science Based Target.
Per quanto riguarda direttamente i partner del marchio, Zalando ha definito requisiti minimi inerenti agli elementi costitutivi necessari alle aziende per cominciare ad affrontare i temi della sostenibilità. Sul lungo periodo, i dati dello Higg BRM aiuteranno Zalando a identificare le tendenze del settore e a esplorare possibili soluzioni che contribuiranno a miglioramenti significativi e durevoli di tutta la catena di fornitura, in collaborazione con i brand partner.
«I nostri clienti – commenta Kate Heiny, responsabile della sostenibilità di Zalando – chiedono sempre maggiori informazioni sui prodotti che comprano e sulla loro realizzazione. Al fine di fornire loro informazioni più chiare possibile che permettano di comprendere il comportamento di un marchio in relazione alla sostenibilità, per prima cosa i dati devono essere comparabili e verificati. Raccolti i primi dati e avviato un progetto pilota della fase di verifica, siamo sulla buona strada e continueremo a portare avanti il percorso nei prossimi anni».