Indiscussa protagonista della stampa di moda, “Vogue” ha lanciato un appello all’industria della moda chiedendo di alzare l’età minima per chi lavora come modella o modello. La rivista statunitense lo ha fatto pubblicando un articolo nel quale l’autrice, Maya Singer, sostiene l’idea che a lavorare dovrebbero essere soltanto persone sopra i 18 anni.
Come punti di riferimento del mondo della moda, Vogue e altri periodici o case di moda hanno in passato giocato un ruolo centrale nell’alimentare una cultura che non dà importanza alle condizioni lavorative precarie e pericolose a cui sottostanno giovani modelli e modelle. Indossatori e indossatrici vengono spesso reclutati molto giovani e inseriti in una macchina che li sottopone a una forte pressione uniformatrice e a un ciclo stressante di passerelle, photoshoot e fashion week. Esposti da una giovanissima età ad alcol e droga, i giovani modelli vengono troppo spesso maltrattati o sottoposti ad abusi da parte di agenti o altre figure del business della moda durante degli anni delicati in cui si stanno ancora sviluppando, mentalmente e fisicamente.
Quando la moda è rivolta ai bambini, dovranno essere accompagnati e vestiti adeguatamente all’età
“Mai più: non è giusto per noi, non è giusto per i nostri lettori e non è giusto per i giovani modelli e modelle che competono per apparire sulle nostre pagine – ha ufficialmente dichiarato “Vogue” – non possiamo riscrivere il passato, ma possiamo giurare che ci comporteremo meglio nel futuro”.
“Riconoscendo la particolare vulnerabilità dei minori gettati in una carriera su cui hanno poco controllo e in cui l’abuso è diventato fin troppo comune – spiega ancora la prestigiosa rivista – il codice di condotta per i fornitori di Vogue stabilisce che nessun modello sotto i 18 anni verrà fotografato per la rivista, a meno che lui o lei non sia soggetto a un articolo che stipula che il modello sia seguito da un accompagnatore e vestito con uno stile adatto alla sua età”.