Per un fine settimana a Milano, dodici atelier del Made in Italy, due iconiche istituzioni cittadine e un laboratorio artigianale di ricami di alta moda hanno aderito a “Apritimoda”, l’iniziativa di aprire al pubblico i propri show room, sedi produttive, palazzi storici e laboratori di altissima specializzazione artigianale. E la risposta dei milanesi è stata superiore alle attese: circa ventimila le persone per questa che era la terza edizione della manifestazione.
Nel corso della due giorni milanese ogni maison ha proposto un modello di visita a sua scelta per mostrare quanto di più rappresentativo e identificativo del proprio stile, permettendo ai visitatori di sfogliare l’archivio storico, toccare bozzetti e campioni di tessuto e ricami realizzati a mano, realizzare le proprie t-shirt insieme agli stilisti di alta moda e partecipare a workshop creativi. Tutto esaurito per gli eventi su prenotazione e grande affluenza per le visite ad ingresso libero, che hanno suscitato molto entusiasmo e interesse per un pubblico di tutte le età: tanto che, per rispondere alle numerosissime richieste, molti degli atelier hanno dovuto aggiungere ulteriori turni di visita rispetto a quelli già in programma.
Gli studenti delle scuole di moda hanno condotto i cittadini alla scoperta dei luoghi dove nasce la moda
Grazie alla Piattaforma Sistema Formativo Moda, che riunisce istituti di formazione, accademie e università italiane del settore della moda, più di 300 studenti volontari da tutta Italia sono stati le guide ufficiali di “Apritimoda” e grazie a un’iniziativa di Fondazione Italia-Cina che ha pubblicato sul proprio profilo Wechat post e foto dell’iniziativa, gli studenti della loro scuola milanese e di quella cinese a Chongqing hanno potuto seguire l’evento.
«A livello internazionale – ha sottolineato Cinzia Sasso, ideatrice di “Apritimoda” – la moda è una delle bandiere più forti dell’identità italiana, nasconde la bellezza, l’enorme cultura e il know-how artigianale e manifatturiero che ci contraddistinguono nel mondo».