Con 24 aziende nella Top 100, l’Italia è il primo Paese del settore Fashion & Luxury a livello globale, sulla base delle vendite consolidate nell’anno fiscale 2016. e il Paese guida anche la classifica delle aziende a più elevato tasso di crescita con 6 società su 20.
A guidare la folta pattuglia italiana nella quinta edizione del “Global Powers of Luxury Goods”, lo studio annuale di Deloitte, è Luxottica, quarta assoluta al mondo per fatturato nel settore della moda e del lusso, con vendite per 10 miliardi di dollari registrate nel 2016. Nella classifica globale il gruppo italiano dell’occhialeria segue la francese Lvmh, la statunitense The Estée Lauder Companies e la svizzera Richemont. Per l’Italia poi c’è al 19esimo posto della classifica mondiale Prada e al 24esimo Giorgio Armani. Tra le aziende italiane nel mondo con il più elevato tasso di crescita spiccano Valentino e Furla. Per le imprese italiane resta però il problema delle dimensioni, inferiori a quelle dei concorrenti internazionali. In termini di fatturato il perimetro medio delle aziende italiane è di 1,4 miliardi di dollari. Per i gruppi francesi, invece, il dato medio di riferimento è di 5,8 miliardi.
Le crisi geopolitiche rischiano però di bloccare la crescita dell’acquisto dei beni di lusso
Le cento più grandi aziende di beni di lusso al mondo hanno generato vendite per 217 miliardi di dollari nel 2016, con una media di 2,2 miliardi di dollari per società, con i cinque più grandi player del lusso che hanno riaffermato la propria leadership in classifica. A tassi di cambio costanti, il tasso di crescita per i primi cento gruppi del settore è stato dell’1%, 5,8 punti percentuali in meno rispetto al 6,8% della crescita ottenuta nell’anno precedente.
Per quanto riguarda le categorie prodotto delle 100 aziende analizzate da Deloitte, si registra una lieve crescita per il settore dell’abbigliamento e delle calzature (+0,2%), e più consistente per borse e accessori (+3,4%).