La Commissione Ue sta mettendo mano alla questione del valore nutrizionale in etichetta anche per il vino che, fin qui, non aveva alcun obbligo del genere. L’ipotesi preoccupa soprattutto i produttori dei vini a più alta gradazione e quindi maggiore apporto calorico. Si pensi che il fabbisogno giornaliero di un adulto di circa 70 kg di peso è di circa 2.170 calorie al giorno. Una bottiglia di Amarone, con una gradazione pari a 16°, presenta un contenuto pari a 885 calorie, equivalente a circa 134 calorie per un bicchiere da 150 ml.
Denis Pantini, direttore di Winemonitor di Nomisma, ha sottolineato che su Google l’interesse per le ricerche che incrocino le parole “calories” e “wine” vedono gli Stati Uniti al primo posto (quota 100), seguiti dal Regno Unito (66), Canada (63), Australia (50) e Francia (25): tutti mercati di forte interesse per l’export di vino made in Italy. «Per consumatori e consumatrici più attenti alla silhoutte – sottolinea Pantini – può essere un forte deterrente al consumo anche di un solo bicchiere a pasto trovare in etichetta un ‘warning’ sull’apporto calorico». Ed il danno maggiore, spiegano gli esperti, sarebbe soprattutto per i piccoli produttori che hanno come unico strumento di comunicazione l’etichetta.