Il “Global Brand Counterfeiting Report 2018”, il rapporto mondiale della contraffazione dei marchi appena pubblicato, rivela un problema dalle dimensioni crescenti nel settore del lusso: le vendite online di falsi hanno infatti rappresentato il 31% dei mancati guadagni legati alla vendita di prodotti d’imitazione nel 2017. In termini assoluti, il fenomeno della contraffazione ha privato il settore dei beni di lusso di un guadagno di 82,84 miliardi di euro, mentre la vendita online di prodotti contraffatti ora rappresenta da sola 25,61 miliardi di euro.
Per il mercato del lusso, l’indagine si concentra sulle falsificazioni di scarpe, cosmetici, borse e orologeria e si concentra in particolare sui mercati dal potere d’acquisto molto elevato: la Francia, la Germania, Hong Kong, la Cina, l’Italia, il Giappone, Singapore, gli Emirati Arabi Uniti, il Regno Unito e gli Stati Uniti d’America. Il rapporto, realizzato dalla società di ricerca R Strategic Global, esamina anche il rapporto fra contraffazione e social network, così come la potenziale minaccia futura rappresentata dalla stampa 3D.
L’industria della contraffazione non conosce limiti e le nuove tecnologie contribuiscono al fenomeno
Andando oltre il solo comparto del lusso e quindi comprendendo tutti gli altri settori che sono vittime di contraffazione, si pensi ai ricambi per auto oppure ai farmaci, le perdite totali legate alla contraffazione del 2017 sono stimate essere di circa 1.000 miliardi di euro e dovrebbero raggiungere i 1.500 miliardi nel 2020, mentre le vendite sul web di prodotti falsi avrebbero generato circa 273 miliardi di euro di perdite l’anno scorso.
“Lo sviluppo dell’economia mondiale e delle tecnologie – commenta il rapporto – ha avuto degli effetti positivi su numerosi mercati mondiali, ma causa anche degli effetti perversi. Le aziende spendono un’enormità di denaro, tempo e risorse nella protezione dei loro brand e nella tutela della loro proprietà intellettuale. Ma nonostante tutti i provvedimenti presi, il mercato dei falsi è in piena espansione”.