Nell’alleanza con Bonomi, la famiglia Zegna mantiene la maggioranza. Etro invece diventa francese
Il gruppo italiano di moda di lusso Ermenegildo Zegna ha deciso di quotarsi alla borsa di New York attraverso una fusione con una Special Purpose Acquisition Company (SPAC) promossa da società controllate da Investindustrial di Andrea Bonomi.
Al completamento del deal, previsto per il quarto trimestre di quest’anno, la famiglia Zegna continuerà ad avere il controllo della società con il 62%, mentre Investindustrial VII avrà l’11%. Secondo il Financial Times, all’azienda è stato dato un valore di progetto di 3,2 miliardi di dollari.
«Avremmo potuto rimanere indipendenti per altri 100 anni – ha dichiarato l’amministratore delegato Gildo Zegna – ma il momento è giusto: il mondo è cambiato così tanto e il business del lusso sta diventando molto sfidante. Questo progetto ci permette di essere affiancati da un partner come Andrea Bonomi che spero possa stare con noi a lungo. Non è un progetto finanziario, bensì industriale. Con una logica tutto meno che speculativa: abbiamo una visione comune e di lungo periodo, che non tradirà il dna ultracentenario del gruppo».
Uguale filosofia viene espressa da Andrea Bonomi: «Zegna non diventerà un conglomerato di brand, ma continuerà a svilupparsi attraverso acquisizioni che siano coerenti con la sua storia e la sua strategia».
La scelta del gruppo Zegna arriva ad appena 48 ore dall’annuncio dell’avvenuta siglatura dell’accordo vincolante della Etro per una partnership con L Catterton, la società di private equity che fa capo a Lvmh di Bernard Arnault, numero uno del lusso mondiale.
La casa di moda italiana, fondata nel 1968 da Gerolamo Etro, era sempre rimasta un’azienda familiare gestita dai quattro figli del fondatore. Ora il 60% passa in mano francese, per una cifra di circa 500 milioni di euro, mentre la famiglia Etro manterrà una «significativa» minoranza. Il closing dell’operazione è atteso entro la fine dell’anno.