In occasione del G20 in Cina, è stato formalizzato l’accordo per la promozione dell’agroalimentare Made in Italy sulle specifiche piattaforme che fanno capo al colosso Alibaba. L’intesa, sottoscritta dal presidente Matteo Renzi e Jack Ma, presidente di Alibaba, consentirà ai produttori italiani di soddisfare la crescente domanda di Made in Italy sulla piattaforma cinese, ma punta anche a combattere le contraffazioni.
L’attenzione al Made in Italy sul mercato cinese è notevole: secondo le stime dei manager di Alibaba, presentate nel maggio scorso, entro il 2020, il valore delle merci importate in vendita sulle piattaforme Alibaba arriverà a quota 245 miliardi di dollari. Già oggi, i prodotti dell’agroalimetare, dell’elettronica e dei prodotti per l’infanzia sono tra i più acquistati su Alibaba, presente in 224 tra Paesi e regioni, che per il futuro prevede di estendersi anche ai campi dei servizi finanziari, del cloud computing e dei big data con l’obiettivo di realizzare una tecnologia flessibile per costruire un’infrastruttura per il commercio a livello mondiale. Punto debole del gigante di Jack Ma è il problema della vendita di prodotti contraffatti. Nei mesi scorsi, Alibaba è stata sospesa dallo Iacc, la coalizione internazionale anti-contraffazione, dopo le proteste di diversi marchi, tra cui Gucci America, Michael Kors e Tiffany, che accusavano il gruppo di Jack Ma di avere tratto profitto dalla vendita di falsi sulle sue piattaforme.
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