Storico accordo di filiera tra le organizzazioni dei produttori olivicoli, l’industria olearia, il commercio all’ingrosso e del confezionamento dell’olio di oliva e le organizzazioni rappresentative dei frantoiani: avrà validità triennale a partire dalla campagna di commercializzazione 2015-2016. Con l’accordo, promosso insieme ad UNAPROL (Consorzio olivicolo italiano), viene sancito da un lato l’impegno dei produttori a garantire specifiche qualità organolettiche del prodotto, tracciato, in linea con i parametri comunitari certificati da laboratori accreditati,; dall’altro il pagamento di 40 centesimi di euro al chilo in più rispetto ai prezzi di mercato, rilevati sulla Borsa merci di Bari, per partite di oli extra vergine di oliva qualitativamente superiori e con un’acidità massima di 0,4%.
Si inizia un percorso per valorizzare verso i principali mercati di destinazione europei ed extraeuropei il prodotto italiano di qualità: il settore ha maturato nel 2015 un fatturato che è salito al valore record di 3 miliardi di euro. Ad aiutare i produttori nella lotta alla contraffazione è arrivata anche un’innovazione tecnologica come quella realizzata nel Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell’Università del Salento, che si occupa, prevalentemente, di caratterizzazione di oli extravergine di oliva in blend (miscele di oli) e monovarietali e adesso può usufruire della spettroscopia di risonanza magnetica nucleare ad alto campo (NMR).