Positive per i prossimi anni le stime sulle vendite all’estero dell’agroalimentare Made in Italy
Sulla base dell’ultima edizione del “World economic outlook” del Fondo monetario internazionale, l’Ufficio studi di PwC Italia, il network globale che fornisce servizi professionali di revisione, di consulenza e di consulenza legale/fiscale alle imprese ha formulato alcune previsioni di consumo per il periodo 2021-2024 che indicano tassi di crescita superiori ai livelli pre-Covid sia per gli scambi mondiali sia per le esportazioni italiane nel settore alimentare.
I segmenti che mostrano la ripresa più rapida per il commercio mondiale sono olio (+7,6%) e pesce (+7,1%), mentre a trainare le esportazioni italiane, sono i segmenti del pesce (+9,9%) e dei latticini +(7,9%).
La proiezione si accorda, confermando la tendenza, ai dati di “Interscambio Settoriale Agroalimentare 2021” dell’Osservatorio Economico Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale secondo i quali l’agroalimentare italiano è il comparto che ha risentito meno della crisi pandemica, non essendo stato colpito da particolari restrizioni o fermi produttivi. Nel 2020 il valore delle vendite all’estero di prodotti italiani è rimasto in crescita, così come il suo peso sul totale dell’export italiano: gli effetti dello stop forzato alle attività ricettive e ricreative della filiera Ho.Re.Ca. sono stati infatti parzialmente contenuti dall’incremento della spesa per i consumi domestici nonché dal maggiore utilizzo di soluzioni di food delivery, iniziate a diffondersi durante la pandemia e destinate a permanere.
Per quel che riguarda il mercato interno, PwC Italia sottolinea nelle sue previsioni che la ripresa del settore agroalimentare sarà legata ai cambiamenti di consumo che la pandemia ha indotto modificando la relazione dei consumatori con il cibo: maggiore attenzione per la salute, cura per l’ambiente e una evidente propensione per il cibo italiano, biologico e locale. Costretti a casa dai lockdown, gli italiani hanno aumentato i loro consumi domestici, con la spesa alimentare aumentata di 6 miliardi di euro in un anno, passando da 165 miliardi di euro nel 2019 a 171 miliardi di euro nel 2020.