Intanto Coldiretti chiede tutele contro dazi e ostacoli doganali per l’export del Made in Italy .
L’Unione Europea ha deciso di passare alle vie legali e di lanciare una procedura di infrazione contro il Regno Unito dopo che il Parlamento di Westminster ha approvato il disegno di legge, voluto dal premier Boris Johnson, che dà al governo inglese il potere di scavalcare l’accordo sul divorzio con l’Unione europea. In particolare ad essere contestate sono alcune questioni legate all’Irlanda del Nord, in relazione agli aiuti di Stato alle aziende e alla possibilità di esportare dalla Gran Bretagna all’Ulster prodotti agricoli.
Bruxelles aveva dato tempo al Regno Unito fino alla fine di settembre per ritirare una clausola del controverso disegno di legge sul Mercato interno britannico per il post-Brexit che “se adottato così com’è, sarà in piena contraddizione con il protocollo sull’Irlanda e l’Irlanda del Nord”, come ha sentenziato la Presidente Ue Ursula von der Leyen.
Ricordiamo che il Regno Unito è ufficialmente uscito dall’Unione europea lo scorso 31 gennaio ed è entrato in un periodo di transizione durante il quale continua ad essere vincolato dal diritto comunitario. Questo periodo di transizione termina il 31 dicembre prossimo.
Anche in occasione di questa messa in mora del Regno Unito, è intervenuta Coldiretti che sottolinea la necessità di “tutelare i 3,4 miliardi di euro di esportazioni agroalimentare Made in Italy in Gran Bretagna”.
“Occorre evitare – dice Coldiretti – l’arrivo di dazi e ostacoli amministrativi e doganali alle esportazioni che nei primi sei mesi del 2020 sono aumentate nell’agroalimentare di quasi il +4%. A preoccupare è anche la tutela giuridica dei prodotti a indicazioni geografica e di qualità (Dop e Igp) che incidono per circa il 30% sul totale dell’export agroalimentare Made in Italy e che, senza protezione europea, rischiavano di subire la concorrenza sleale dei prodotti di imitazione da Paesi extracomunitari”.