Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha annunciato che ora in avanti quello delle politiche agricole si chiamerà “Ministero dell’agroalimentare”. Lo ha fatto a Palazzo Chigi nel corso di una conferenza stampa per l’accordo da 6 miliardi di euro siglato tra il Governo e Intesa San Paolo per finanziare il settore agroalimentare.
La nuova denominazione è un effetto diretto della riforma Madia sulla semplificazione della Pubblica amministrazione. È anche un riconoscimento importante per il lavoro svolto in questi mesi dal Ministro Maurizio Martina in difesa dell’agroalimentare italiano. Nel 2015, grazie alle operazioni dei 4 organismi di controllo coordinati dal Mipaaf, cioè Icqrf, carabinieri del NAC, Forestale e Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, sono stati effettuati oltre 107mila controlli per un valore complessivo di 81 milioni di euro di sequestri nell’agroalimentare italiano. Sono state inoltre emesse più di 10mila sanzioni e oltre 1.700 persone sono state segnalate all’Autorità giudiziaria. Tra i principali strumenti messi in campo dal ministero, il Registro unico dei controlli, fondamentale per evitare la duplicazione delle verifiche nelle aziende e rendere più efficiente il lavoro degli organismi, che ha portato nel 2015 ad effettuare oltre 2.700 diffide.
Cambio di nome al Ministero che diventa “agroalimentare”
«Il messaggio simbolico – ha dichiarato il Presidente Renzi – è che in Italia l’agricoltura e l’agroalimentare non sono il passato del paese, ma la pagina più bella che scriveremo. In questi anni abbiamo perduto la sfida della filiera del valore del prezzo, perché non è stato fatto abbastanza. Dobbiamo far tornare di moda tutto ciò che è agricoltura ed agroalimentare. E prendiamo un impegno ambizioso: l’export nell’agroalimentare deve arrivare a 50 miliardi. Non è possibile che l’Italia con i numeri che ha non arrivi a quei livelli. Ci metteremo qualche anno, ma ci arriveremo».
«Il passaggio al ministero dell’Agroalimentare – ha commentato il Ministro Maurizio Martina – è il nostro approdo naturale per valorizzare al massimo la spinta di Expo. Stiamo parlando di un lavoro strategico per il Paese e sono contento che il 2016 possa essere fino in fondo l’anno di questa svolta utile. Vogliamo sostenere la crescita delle imprese e la creazione di nuova occupazione. Anche il Protocollo firmato con Intesa San Paolo è finalizzato a sostenere gli investimenti, semplificando le procedure in un settore nel quale occorrono conoscenze specifiche e dove – ha concluso Martina – il Governo è intervenuto con la legge di Stabilità riducendo la pressione fiscale con le misure su Imu e Irap».